Roberta Bruzzone, esperta criminologa, è intervenuta oggi alla trasmissione di Milo Infante, Ore 14, in onda su Rai2 per commentare le notizie di cronaca del momento. Dopo aver commentato la notizia di Montichiari, in provincia di Brescia dove ad un ragazzino di 13 anni è stata affidata una pistola con l’incarico di uccidere il rivale dello zio, la criminologa è tornata sul caso di sparizione della piccola Denise Pipitone. Le modalità usate dalla tv russa continuano a far discutere. Il padrone di casa nel commentare la vicenda ha citato le parole di un “collega” della Bruzzone che dice: “il circo mediatico danneggia la verità. Meglio avrebbe fatto l’avvocato di Piera Maggio a starsene zitto. Sbagliato seguire le orme di Taormina nel 2002 nel caso di Cogne. Anche i criminologi ormai vanno nelle trasmissioni tv a dispensare opinioni criminologiche come se fossero consigli per gli acquisti”. Pur non citandolo, il riferimento del conduttore è alle parole del criminologo Carmelo Lavorino intervistato da Adnkronos.
La Bruzzone, di contro, non avrebbe affatto apprezzato il paragone con Lavorino tanto da commentare in collegamento con il programma di Milo Infante: “Milo, invito anche ad usare con parsimonia, almeno per quanto riguarda me, la parola collega. Devo capire di chi si tratta per poter in qualche modo verificare se può essere utilizzato tale termine ma mi sembra una polemica sterile”.
ROBERTA BRUZZONE SUL CASO DENISE PIPITONE
A detta di Roberta Bruzzone, già l’accostamento tra i due casi, il delitto di Cogne da una parte e la sparizione di Denise Pipitone dall’altra, “sono assolutamente inconciliabili e mi pare abbastanza discutibile”, ha commentato. La criminologa ha ribadito come oggi gli strumenti a disposizione siano del tutto differenti rispetto a quelli usati nel 2004. A suo dire l’avvocato di Piera Maggio avrebbe fatto benissimo a cambiare registro ed “a sottrarsi a questo tritacarne mediatico”, ma è una occasione che non poteva non essere colta. “Ora vediamo se questa televisione risponderà in maniera seria”, ha aggiunto, “diversamente temo che occorrerà ricorrere ad una rogatoria internazionale per ricorrere a queste informazioni”. La Bruzzone si augura però che non sia necessario ma la richiesta del gruppo sanguigno prima ancora del Dna l’esperta lo ha trovato “uno dei momenti più bassi della televisione mondiale”. “Da questo punto di vista massima solidarietà a Frazzitta e a Piera Maggio perchè in una situazione di questo genere è complesso riuscire a muoversi in modo efficace”, auspicando comunque l’intervento della magistratura. Roberta Bruzzone ha ribadito che a suo dire non si tratterebbe di Denise, purtroppo, e che “questo teatrino sia una sorta di scelta deliberata e sufficientemente spregevole”.