Dalla tragedia di Sassuolo all’ultima di Vetralla. Oggi a Ore 14 si è a lungo parlato della strage di innocenti, piccole vittime uccise dai propri genitori. Come sottolineato da Roberta Bruzzone, in collegamento con il programma di Rai2, si tratta di vicende “con sempre le stesse dinamiche in essere perché cambiano i protagonisti delle storie ma le dinamiche sono sempre le stesse.



Il padrone di casa del programma Milo Infante ha sottolineato le sue difficoltà nel comprendere concretamente come possa un padre uccidere un figlio. “Perchè non lo vede più come figlio”, ha spiegato la criminologa Roberta Bruzzone, “non è più un figlio ma un oggetto attraverso cui vendicarsi”. Per la Bruzzone si tratta di un problema sempre più culturale. La soluzione? “Bisogna pensare di introdurre delle figure specifiche”, ha commentato, se ne parla da anni, anche nei tavoli tecnici, già nel 2009 quando si introdusse il reato di atti persecutori”.



Roberto Bruzzone commenta le ultime stragi familiari a Ore 14

A detta dell’esperta, “la valutazione di tipo psichiatrico in alcuni scenari diventa fondamentale all’inizio per capire se ci sono degli elementi che possono andare in escalation con ogni probabilità”. Si tratta di uno strumento potente ma non utilizzato. “Potrebbe salvare numerosissime vite”, ha aggiunto Roberta Bruzzone. Purtroppo, come analizzato dalla criminologa, i “matti” sono sempre più in casa. Si parla di disagio psicologico non così facile da intercettare, come ha spiegato la criminologa. Oggi la problematica è esplosa ulteriormente ma sarebbe gravissima.



La Bruzzone ha quindi illustrato qual è il grosso problema in situazioni simili come quelle avvenute nelle ultime ore. Oltre alla problematica della denuncia avanzata dalla persona offesa, che spesso riferisce di minacce di morte, ci sono indicatori di rischio studiati e che consentono di prevedere un’escalation ma che non vengono considerati. Se accanto alla valutazione giuridica venisse affiancata una valutazione di tipo personologico, ha aggiunto la criminologa, sarebbe decisamente meglio. A suo dire, dunque, è assolutamente possibile prevedere ciò che potrebbe avvenire. “In base a una serie di parametri banali siamo in grado di prevedere se un soggetto agirà in maniera aggressiva o no”, ha spiegato.