Il caso Grillo è stato commentato a lungo oggi, nel corso della nuova puntata del programma Ore 14 con Milo Infante. Tra coloro che sono intervenuti c’è stata anche la dottoressa Roberta Bruzzone, criminologa che ha tirato le somme sull’argomento al centro della discussione in questi ultimi giorni. L’accento è stato posto in modo particolare sul video realizzato da Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, accusato di stupro di gruppo a scapito di una ragazza 19enne. “Questo video credo che sia un boomerang colossale anche da un punto di vista giudiziario perchè io credo che questo video anche negli atti di un processo ci entrerà eccome”, ha commentato la Bruzzone senza mezzi termini.



Secondo la criminologa, il video postato dal fondatore del M5s sui suoi social “testimonia un certo humus, un certo terreno culturale”. Come ribadisce la Bruzzone, in collegamento con la trasmissione di Rai2, Beppe Grillo nel video direbbe “un sacco di cose molto importanti sotto il profilo della pericolosità del messaggio” in quanto “aggredisce la ragazza” e “cerca di far posto sul banco degli imputati per inserirci anche lei”.



ROBERTA BRUZZONE INTERVIENE SUL VIDEO DI BEPPE GRILLO

Secondo Roberta Bruzzone, con il suo video Beppe Grillo “in maniera sostanziale conferma l’accusa perché quattro ragazzi in quelle condizioni, alterate… questo è un bel problema per la difesa di questi quattro ragazzi”, ha aggiunto nel corso del suo intervento. Questo perché, ha proseguito la criminologa, la condizione di alterazione confermata da Grillo, è un elemento che andrebbe ad aggravare l’ipotesi dell’accusa. Non è un caso se una delle aggravanti è proprio quella di aver utilizzato sostanze droganti per alterare lo stato di coscienza della presunta vittima. La Bruzzone ha detto la sua anche sulla denuncia della 19enne avvenuta otto giorni dopo i presunti fatti: “E’ un tempo minimo, anzi per fortuna che c’ha messo così poco per elaborare una decisione così complessa e anche sotto il profilo personale e morale difficilissima da affrontare magari con i genitori di questa ragazza stessa e con tutta una serie di altri scenari”.



Dunque si è domandata, stizzita: “Abbiamo una durata minima e massima per avere una sorta di manuale dello stupro? Non solo ci dobbiamo comportare in un certo modo quando ci stuprano ma dobbiamo anche essere in grado di rispettare certi standard quando decidiamo di denunciare?!”. Infine ha aggiunto: “Lui dà del cogli*ne a suo figlio, e questa credo sia l’unica cosa su cui possiamo tutti convergere. Ma non è soltanto un cogli*ne: è un soggetto che ha utilizzato una condizione di vantaggio sfruttandola sotto diversi profili, non ultimo del potere economico”. La Bruzzone ha anche ribadito come il passaggio della vodka avrà un peso molto importante nel processo che ormai dà per certo.