Roberta Bruzzone, ospite della trasmissione televisiva “Ore 14”, in onda su Rai Due e condotta da Milo Infante, ha commentato senza troppi giri di parole l’escalation di violenza a cui si assiste nell’ultimo periodo in Italia. Il presentatore ha fatto notare all’opinionista come ormai chiunque, quando esce dal lavoro o va a farsi una passeggiata, specialmente nelle grandi città come Milano, ha paura di imbattersi in qualche soggetto pericoloso e che possa nuocere alla sua salute.
La criminologa ha replicato dicendo che “non si dovrebbe vivere con questo tipo di pensiero in un Paese che ama definirsi civile. Il problema è che molte persone che hanno a che fare con attività commerciali, oggi, soprattutto dall’imbrunire in poi, vivono nel terrore. Ho visto con i miei occhi persone che conosco mettere in campo una serie di precauzioni, perché temono che possano accedere nei loro locali soggetti già alterati. Questo è un problema capillare che il nostro Paese ha”.
ROBERTA BRUZZONE: “LE PERSONE NON DENUNCIANO PIÙ GLI SCIPPI NON GRAVI, MA IL NOSTRO PAESE NON È SICURO”
Nel prosieguo del suo intervento a “Ore 14”, avvenuto in collegamento audiovisivo, Roberta Bruzzone ha chiarito che “basta fare domande a un commesso, al titolare di un’attività di ristorazione o di un bar per capire quanto terribile sia diventato il nostro Paese oggi”.
A giudizio della criminologa, tra i numerosi fattori da tenere a mente in relazione alla piaga dell’incremento della criminalità alle nostre latitudini, “bisogna capire anche il problema della propensione alla denuncia, calata in riferimento all’attività predatoria, agli scippi, alle rapine non gravi”. Il punto, ha detto Roberta Bruzzone, è che “le persone non denunciano più e questo ha un impatto sui numeri. Sinceramente, non riesco a dire che l’Italia è uno dei Paesi più sicuri d’Europa, come recitano i dati statistici diramati a livello ministeriale. La percezione di sicurezza nella quotidianità non si manifesta”.