ROBERTA PAOLOPOLI, CHI E’ LA FIGLIA DI SIMONA MARCHINI?
Chi è Roberta Paolopoli, la figlia di Simona Marchini? L’80enne attrice capitolina e conduttrice televisiva, nonché apprezzata anche come comica e regista teatrale, farà parte questo pomeriggio del cast della puntata del sabato di “Verissimo”: e nella sua ospitata nel salotto televisivo di Silvia Toffanin la Marchini -che il prossimo dicembre spegnerà 81 candeline- parlerà non solo dei suoi prossimi impegni professionali, ripercorrendo una oramai lunghissima carriera che l’ha vista esordire nei primi Anni Ottanta, ma anche della sua vita privata e anche della prima e unica figlia avuta da uno dei matrimoni più in vista di quei tempi.
Infatti, come si ricorda, Simona Marchini è la figlia di Alvaro Marchini, ex presidente dell’AS Roma per quasi quattro anni, fino al 1971, e il suo legame con la storica società giallorossa è dovuto anche alla relazione che ebbe con Franco Cordova, soprannominato Ciccio, funambolico centrocampista che giocava nella Capitale: tuttavia non fu nel corso del loro matrimonio (durato dal 1970 al 1980) che l’attrice divenne madre dato che Roberta Paolopoli fu concepita dalla Marchini col coniuge precedente, ovvero Roberto Paolopoli, una storia d’amore in chiaroscuro su cui col tempo la diretta interessata ha rivelato diversi aspetti.
ROBERTA PAOLOPOLI, PSICOLOGA E SCRITTRICE: “NEL MIO LIBRO…”
Se in un altro articolo ripercorriamo la vita sentimentale di Simona Marchini e dei due matrimoni che ha alle spalle, qui invece scopriamo qualcosa di più di Roberta Paolopoli, figlia dell’attrice romana e del barone Roberto Paolopoli, amico d’infanzia della madre: Roberta, che nel frattempo nel 2000 ha reso la Marchini nonna del suo primo nipote, Gabriele, oggi è una apprezzata psicologa che vive e lavora nella capitale. Qualche tempo fa era salita agli onori delle cronache per via della sua opera prima, “Mater Dolcissima”, un romanzo pubblicato per i tipi di Emersioni nel 2018 (ma ne ha scritto anche un altro nel 2020) e in cui racconta le vicende di una famiglia della borghesia romana.
E in una intervista concessa al quotidiano ‘il Giornale’ qualche mese dopo l’uscita del suo esordio letterario, Roberta Paolopoli ha raccontato non solo della genesi del libro ma anche del motivo per cui ha scelto di ambientare la vicenda in quel milieu capitolino. “Come mai l’esigenza di raccontare la borghesia e la sua incomunicabilità? Più che un’esigenza, ho osservato il mondo in cui ho vissuto gran parte della mia vita e ho preso spunto da una storia vera” ha spiegato Roberta Paolopoli in quell’intervista, ammettendo di aver costruito i personaggi basandosi su storie conosciute e solo “esagerando alcune loro esperienze e inventandone altre di sana pianta”. E di lei cosa c’è? “Non c’è molto, se non sensazioni, opinioni che faccio esprimere a ogni personaggio, speranze e rassegnazione che a momenti vivo nel quotidiano”.