A pochi giorni dalla sentenza della Cassazione, emergono nuovi particolari su Antonio Logli, il marito della donna misteriosamente scomparsa nel 2012. Si attende la decisione sulla condanna a 20 anni: se la Suprema Corte respingesse il ricorso, il marito verrebbe subito portato in cella. E a tal proposito, secondo Il Tirreno, c’è l’ipotesi Massa per Logli. Quest’ultimo comunque non si farà arrestare davanti ai figli e agli anziani genitori. In caso di sentenza negativa, è pronto a consegnarsi ai carabinieri in un luogo concordato e andare in carcere evitando telecamere e fotografi che stazioneranno da mercoledì davanti alla sua abitazione a Gello. Intanto a Quarto Grado ci si interroga sul ruolo di Sara Calzolaio, prima amante e ora compagna di Antonio Logli. «È innocente. Gliel’ho chiesto e mi ha risposto con la stessa sincerità con cui mi dice che mi ama. Io gli credo fermamente, so come è fatto e che non avrebbe potuto fare una cosa del genere». (agg. di Silvana Palazzo)
ROBERTA RAGUSA, ANTONIO LOGLI ATTENDE CASSAZIONE
Mancano pochi giorni alla sentenza della Cassazione, l’ultimo atto del processo sull’omicidio di Roberta Ragusa e che vede unico imputato il marito Antonio Logli. Alla vigilia della data del 10 luglio, quando conosceremo la decisione dei giudici della Suprema Corte, la trasmissione Quarto Grado torna, anche questa sera, con una nuova puntata dedicata ad uno dei casi di cronaca nera che più di tutti ha diviso l’opinione pubblica. Di Roberta, bellissima donna e mamma, si sono misteriosamente perse le tracce nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio del 2012 dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Per l’accusa sarebbe stato il marito Antonio Logli ad ucciderla e a farne poi sparire il cadavere. L’imputato, di contro, continua a sostenere la sua innocenza e resta convinto di un presunto allontanamento volontario della donna. A pensarlo però, non sarebbe il solo in quanto anche i suoi figli, parlando proprio alla trasmissione di Rete 4, hanno difeso l’uomo dalle accuse. “Penso alla mamma, tento di condurre la mia vita al meglio come se ci fosse lei accanto a me”, le parole della figlia Alessia, che all’epoca della scomparsa della madre aveva 11 anni. Nel corso dell’intervista la giovane si è anche emozionata: “In lei non c’era niente di strano quella sera, è sempre stata una mamma dolce, è sempre venuta da me quando dovevo dormire, perché io dormivo nel lettone. Poi a 11 anni puoi notare poco. Mi ricordo che mi disse che sarebbe arrivata anche lei dopo poco a dormire accanto a me”. Oggi a Quarto Grado sono state annunciate nuove testimonianze inedite, dopo quelle dei figli.
ROBERTA RAGUSA, NUOVE TESTIMONIANZE PRIMA DELLA CASSAZIONE PER LOGLI
Per la giovane Alessia, figlia di Roberta Ragusa e di Antonio Logli, al momento della sparizione della madre nulla sembrava presagire l’inizio del dramma. “Se è vendicativo? No. Io litigo con lui perché sono adolescente e non condivido il suo modo di vedere le cose, come le può vedere un genitore”, le parole delle ragazze riferite al padre. Ora però, in caso di conferma della condanna a 20 anni giunta in Appello, il Logli rischia di entrare in carcere. L’uomo ha sempre sostenuto la sua innocenza, andando contro la testimonianza chiave, quella di Loris Gozi e che ha indotto gli inquirenti a incriminarlo. Eppure, proprio a pochi giorni dalla sentenza, spunta l’intercettazione ai genitori di Logli, relativa al periodo delle indagini. “Roberta da sola non sarebbe partita”, diceva la signora Giancarla al marito. A poche ore dalla scomparsa della Ragusa, la suocera già escludeva che il suo potesse essere un allontanamento volontario, avvenuto mentre portava ancora addosso il pigiama, nel cuore della notte. Come è noto però, i suoceri della donna continuano a difendere il figlio Antonio Logli, ritenendolo del tutto estraneo rispetto alle accuse di omicidio.