Roberto Alessi, direttore di “Novella 2000” e direttore editoriale del settimanale “Visto”, è intervenuto in qualità di ospite nel corso della puntata di “Storie Italiane” andata in onda nella mattinata di oggi, mercoledì 11 maggio 2022. Durante la diretta della trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, il giornalista è stato chiamato in causa per commentare i recenti accadimenti di cronaca e di attualità, a cominciare dal caso della 21enne segregata in casa per tre anni dalla mamma ad Aiello del Sabato, in provincia di Avellino.



A proposito di tale vicenda, Roberto Alessi ha asserito: “Il sindaco è stato molto chiaro, ha detto che 16 anni fa la bambina è andata a scuola con le ossa rotte. Questo è acclarato. Alcune madri di altri bambini che frequentavano quella scuola sapevano che la madre le aveva rotto il braccio. Il primo cittadino, invece, ha riferito che nessuno sapeva. Allora, c’è una risposta sul perché non sia mai venuta fuori questa verità e si chiama ‘omertà‘. Lo stesso padre dell’amica di questa ragazza dice, nell’intervista telefonica realizzata dall’inviata Roberta Spinelli, ‘se chiamano, parlo’. Il che significa che, se non chiamano, sto zitto e non dico nulla di quello che so. In più, sono 17 anni che i servizi sociali entrano in quella casa: quando hanno visto la bambina con il braccio ingessato, perché non si sono mossi?”.



ROBERTO ALESSI: “AGGRESSIONE DI PONZA IMPRESSIONANTE”

Successivamente, Roberto Alessi ha espresso il proprio giudizio anche in merito all’aggressione subita sull’isola di Ponza da un giovane di 32 anni mentre si trovava insieme alla sua compagna. Una vera e propria spedizione punitiva nei suoi confronti, visto e considerato che è stata organizzata (e vi ha anche preso attivamente parte, ndr) dall’ex marito della sua fidanzata Simona.

L’opinionista ha affermato: “Quello che mi lascia perplesso, al di là di questo caso allucinante, è che io possa uscire di casa, incrociare uno che non mi piace, spaccargli una gamba e aspettare poi che nei giorni successivi arrivi un carabiniere o un poliziotto a casa mia a dirmi che non lo dovevo fare. Questo è impressionante e mi auguro che non si arrivi ai livelli degli Stati Uniti, dove si corre ad avere qualcosa in casa per difendersi”.