Roberto Alessi è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, martedì 19 aprile 2022. Il direttore di “Novella 2000” e direttore editoriale del settimanale “Visto” ha innanzitutto commentato la scelta di Catherine Spaak di avere un rito funebre privato: “Personalmente sono sempre favorevole a condividere il lutto e i grandi sentimenti, lo trovo quasi un obbligo per artisti come lei. Però Catherine è nata timida e non ha mai superato la sua timidezza, caratteristica tipica di molti artisti. Questa è stata proprio la sua volontà: io ho parlato ieri con Agnès Spaak, che mi ha detto che la famiglia vuole questi funerali privati nel rispetto della volontà di Caterina. Mi dispiace, perché io sono per rendere omaggio a chi ha dato tanto”.
E, ancora: “Catherine è stata una donna molto intelligente, ma anche molto autorevole. L’autorità in certi casi allontana, mette in uno stato di timidezza e interiorità e certi produttori e autori hanno avuto il timore di trovarsi di fronte a una persona che non si potesse muovere come una bambolina, cosa che Catherine Spaak sicuramente non era”.
ROBERTO ALESSI: “ANDREEA RABCIUC FREQUENTAVA UN BRUTTO GIRO…”
Sempre a “Storie Italiane”, Roberto Alessi si è trovato poi a commentare la notizia legata alla scomparsa da oltre un mese della giovane campionessa di tiro con l’arco Andreea Rabciuc: “Attualmente c’è un perito che sta analizzando il telefonino di Andreea, dal quale mancano però dei messaggi che sono stati cancellati – ha sottolineato il giornalista –. L’ipotesi della Procura è che lei abbia mandato sms a qualcuno e si sia messa d’accordo con questa persona per farsi raggiungere sulla strada provinciale, per giunta lontana cinque chilometri dal primo punto con un distributore di benzina con telecamere di videosorveglianza. Chi ha cancellato quei messaggi? Andreea o il fidanzato Simone? Alcuni amici di Andreea hanno detto che nell’ultimo anno lei ha frequentato un brutto giro…”.
Infine, un breve intervento sul caso del bambino di soli otto anni bullizzato dalle sue stesse maestre via chat in una scuola di Pavia: “Il dirigente scolastico ha il dovere di controllare l’operato dei suoi sottoposti, altrimenti incorre nell’omesso controllo. La preside di Pavia era stata informata da altri colleghi, da altri suoi sottoposti, che già mesi fa avevano fatto dossier con segnalazioni di casi analoghi. Mi chiedo perché la dirigente non abbia inteso intervenire…”.