Roberto Alessi, giornalista, opinionista e direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale della rivista “Visto”, ha preso la parola nella giornata di oggi, martedì 21 settembre 2021, nel salotto televisivo di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. L’argomento su cui si è dibattuto è stato il drammatico episodio di pedofilia, abusi e minacce verificatosi presso un maneggio della Lombardia e che ha come protagonista un istruttore che, fino a questo momento, si trova ancora a piede libero.



A seguito della testimonianza di una madre, Valeria (nome di fantasia, ndr), la quale ha riferito che il presidente del maneggio avrebbe asserito che una delle bambine molestate sarebbe “di facili costumi”, Alessi ha esternato il proprio pensiero senza fare troppo ricorso alla retorica: “Hanno applicato a delle bambine di 5-6 anni lo stesso protocollo che viene applicato di fronte a una donna adulta che subisce una violenza. L’hanno applicato su delle bambine e questo è spaventoso. Ancora una volta si è messo al primo posto l’interesse economico. Ammettere che sia avvenuta una cosa simile in quel maneggio avrebbe provocato un danno finanziario ai suoi titolari…”.



ROBERTO ALESSI SU MORTE GIANMARCO POZZI: “SEGUITO IL PROTOCOLLO DEGLI ASSASSINI”

Per concludere il discorso relativo ai presunti episodi di pedofilia al maneggio, Roberto Alessi a “Storie Italiane” ha inteso ribadire con forza che “si tratta di uno dei reati più gravi che possiamo conoscere, quindi dobbiamo obbligatoriamente intervenire”. Un’opinione che ha messo d’accordo tutti gli altri opinionisti presenti in studio, compresa la padrona di casa, Eleonora Daniele.

Successivamente, si è passati a parlare della morte di Gianmarco Pozzi, il campione di arti marziali morto sull’isola di Ponza nell’estate del 2020. La trasmissione di Rai Uno ha trasmesso la testimonianza di uno dei proprietari della casa, che ha dichiarato che i carabinieri gli hanno suggerito di pulire l’area dove è stato ritrovato il giovane con la varechina. Il giornalista, inevitabilmente, ha ravvisato le numerose carenze che permeano quest’indagine: “Non c’è medico legale, non viene delimitata la zona in cui è stato rinvenuto il corpo e viene detto al proprietario di casa di lavare con la varechina, praticamente seguendo il protocollo degli assassini, che impiegano in molti casi la varechina”.