Attacchi e insulti via social a Roberto Alessi dopo il suo intervento a La Vita in Diretta sul caso Fedez, indagato per rissa e lesioni a Milano in relazione all’aggressione subita da Cristiano Iovino. A svelare il retroscena è stato proprio il giornalista e direttore di Novella 2000, il quale ha deciso di parlarne in un video su Instagram in cui ha chiarito la sua posizione, anche se in realtà era già abbastanza chiara. Infatti, da Alberto Matano si era limitato a confermare le voci sulla lite in discoteca, che non è mai stata smentita, senza invece sbilanciarsi sulla questione dell’aggressione, anche perché c’è un’indagine in corso.
“Io ho detto che do fiducia a Fedez nel momento in cui dice ‘io non c’ero’, smentisce un video, forse se c’è, e due testimoni, se ci sono come è stato scritto sui quotidiani”, la premessa di Roberto Alessi nel video pubblicato tramite la sua pagina social. Del resto, al momento si sa solo che c’è stata l’iscrizione nel registro degli indagati di Fedez per una denuncia dei carabinieri, visto che Cristiano Iovino non l’ha sporta. Sarebbe, dunque, prematuro, oltre che deontologicamente errato, prendere posizioni in merito ad una vicenda che è ancora tutta da chiarire e che non appare ben delineata neppure agli stessi inquirenti, che infatti stanno indagando.
ROBERTO ALESSI ATTACCATO PER IL CASO FEDEZ: LA REPLICA
“Sono stato pesantemente insultato da tante persone dopo che ho fatto un intervento a La Vita in Diretta”, ha spiegato Roberto Alessi, il quale ha rivendicato il fatto di non aver mai preso posizione per nessun personaggio durante un’indagine in corso. “Non condanno subito Fedez, cosa che non ho fatto mai con nessun altro”. Il giornalista è purtroppo consapevole della deriva sui social, dove “tutti vogliono essere giudici”, categoria di cui però non fa parte e che non è neppure coinvolta.
“Non è mio compito difenderlo, ma non è compito di nessuno accusarlo (questo lo fanno i magistrati, se è il caso). Lui si dice estraneo al fatto, vedremo. Faccio il giornalista non il giudice e tantomeno il boia”, ha aggiunto poi Roberto Alessi nella didascalia che accompagna il video.
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