Roberto Alessi, direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto”, è intervenuto a “Storie Italiane”, su Rai Uno, in qualità di ospite in studio, commentando la vicenda della morte di Laura Ziliani. Il giornalista, a proposito delle figlie Paola e Silvia, arrestate unitamente al fidanzato di quest’ultima, Mirto, ha asserito: “Colpisce l’anaffettività delle due ragazze. Per loro la madre era un ostacolo, andava rimossa. L’hanno rimossa come un oggetto e l’hanno calunniata dopo la sua morte, dicendo che era scappata per fare la bella vita”.
E, ancora: “Non vorrei che si parlasse di due povere ragazze plagiate da un uomo. Si tratta di un trio criminale, criminale due volte: hanno ucciso la madre e hanno tolto alla loro sorella malata la persona che la accudiva e la proteggeva. Le sorelle Zani sono criminali, sempre presunte, come ci hanno insegnato a dire, ma a questo punto le intercettazioni lasciano poco spazio all’immaginazione”.
ROBERTO ALESSI: “MIRTO È UN UOMO COLTO, STUPISCE CHE NON ABBIA PENSATO ALLA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE”
Nel prosieguo della sua riflessione, Roberto Alessi si è soffermato sulla figura di Mirto, dicendo: “Vorrei sottolineare che questo ragazzo faceva anche il conservatorio, era anche laureato in Psicologia, a quanto pare. Questo è quello che colpisce: non è un uomo ignorante. Si tratta di un uomo che conosce la vita, anche attraverso i libri degli altri. Che non abbia pensato alla gravità della cosa che stava facendo è spaventoso. La storia degli scambisti e del triangolo amoroso? È assolutamente sospetta”.
Il giornalista ha quindi ricordato come il papà delle ragazze fosse morto nel 2012 in un incidente in montagna, travolto da una valanga: “Pare, da quanto riportano le cronache che ho letto, che fosse un uomo violento tra le mura domestiche. Forse sono eccessivo nel mio ragionamento, ma pensare di uccidere Laura Ziliani inscenando un incidente di montagna, potrebbe forse partire anche da un vissuto storico, a questo punto”.