Roberto Alessi, direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto”, è intervenuto ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Il giornalista è stato chiamato in causa per esprimere le sue opinioni circa la vicenda di Liliana Resinovich, la donna scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e il cui corpo pare essere stato ritrovato la scorsa settimana (la certezza assoluta del fatto che si tratti davvero del suo cadavere la si avrà soltanto in seguito all’esame autoptico, che sarà svolto nel pomeriggio odierno, ndr).



Alessi ha affermato che “dall’intervista dell’ottimo inviato Edoardo Lucarelli emerge solo una semplice deduzione da donna da parte della cugina. Quello che mi colpisce è che la cugina sapeva dell’esistenza di Claudio (l’uomo con cui Liliana voleva rifarsi una vita, ndr). Nessuno della sua famiglia aveva finora detto di conoscere l’uomo”. Inoltre, Liliana, ha proseguito l’opinionista, “è stata descritta come una donna fragile e succube del marito, ma lei guadagnava molto più di quest’ultimo. Era lei che teneva le redini della casa, aveva un conto corrente intestato, la casa era di sua proprietà e tutte le utenze erano a suo carico”.



ROBERTO ALESSI SULLA BABY GANG DI ANCONA: “LA CITTÀ DEVE RIACQUISTARE LA SUA DIGNITÀ”

Nel prosieguo del suo intervento a “Storie Italiane”, Roberto Alessi ha espresso il proprio giudizio anche sulla baby gang di Ancona e, in riferimento alla proposta avanzata da Maria Teresa Ruta, che ha riferito alla mamma coraggio Patrizia Guerra di essersi interessata della vicenda in prima persona, trovando un preside disposto ad accogliere suo figlio in un’altra scuola, ha detto: “Maria Teresa Ruta è una donna di spessore e io apprezzo molto quanto ha fatto. Il punto però è che non deve essere il figlio di Patrizia a fuggire e gettare la spugna, ma deve essere un’intera città a riacquistare la sua dignità. Guardando le foto degli aggressori e in base ai loro outfit posso dire che sono vestiti con capi d’abbigliamento per circa duemila euro”.

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