Roberto Alessi è intervenuto in qualità di ospite e in collegamento audiovisivo ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, mercoledì 23 marzo 2022. Il direttore di “Novella 2000” e direttore editoriale del settimanale “Visto”, è stato chiamato in causa in occasione dei dibattiti su alcuni casi di cronaca nera, a cominciare da quello relativo a Liliana Resinovich. Come vi abbiamo raccontato ieri, i risultati dell’esame tossicologico a cui ha lavorato il medico legale non chiariscono se si sia trattato di omicidio o di suicidio, in quanto rilevano l’assenza nel corpo della vittima di droghe o farmaci.



“I tossicologici – ha spiegato Roberto Alessi – ci fanno scoprire qualcosa di cui nessuno aveva parlato: Liliana prendeva Aspirina e Tachipirina insieme a un complesso multivitaminico. Ciò dimostra che si curava, non stava tanto bene. Evidentemente, una persona che si cura è una persona che non si vuole suicidare, ma che vuole vivere, stare bene. Nessuno ha sottolineato che il giorno precedente lei potesse non stare bene. Non dimentichiamoci poi di Fulvio Covalero, amico di gioventù di Liliana, che ha affermato che la donna assolutamente non aveva il carattere per pensare al suicidio e che sicuramente c’è stato qualcun altro che ne ha cagionato la morte”.



ROBERTO ALESSI: “CADAVERE SMEMBRATO IN VAL CAMONICA? ABBANDONATO LÌ DA QUALCUNO CHE NON CONOSCEVA BENE LA ZONA”

Nel prosieguo della diretta di “Storie Italiane”, si è dato spazio al ritrovamento del cadavere smembrato in val Camonica, vicenda che Roberto Alessi ha commentato in questi termini: “In una strada così poco trafficata le telecamere potrebbero dare risposte, ma non credo che l’assassino volesse fare appositamente ritrovare quei sacchi. Secondo me sono stati lanciati in quella zona direttamente dalla macchina, fermatasi sulla piazzola. Non penso che chi se ne è disfatto conoscesse quell’area: si è semplicemente liberato in fretta di questo corpo, perché aveva paura di essere individuato. È anche possibile rintracciare chi negli ultimi anni ha comprato un congelatore professionale, in genere presenti solo in case unifamiliari, in quanto occupano molto spazio. Questo può essere un grande indizio”.



Infine, sull’assassinio di Maria Begoña Gancedo a Cologno Monzese, per il quale è stato arrestato il figlio di 28 anni, Roberto Alessi ha asserito: “Se i vicini chiamano il 112 e questa persona aggredisce in maniera pesante per 2 volte il postino, è evidente che qualcosa non funziona. Il tso poteva benissimo prevenire quello che è successo con la madre nella notte. In quella casa i medici andavano e venivano, in quanto il giovane aveva problemi cardiopatici e aveva due sorelle disabili”.