Roberto Alessi, direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto”, è intervenuto nella mattinata di oggi, martedì 31 agosto 2021, nel corso della trasmissione di Canale 5 “Morning News”. Il giornalista, presente in studio, è stato chiamato a commentare la morte di Lady Diana, avvenuta il 31 agosto di 24 anni fa. Dopo avere ascoltato le dichiarazioni di Antonio Caprarica e Cesara Buonamici, che lui stesso ha definito “due grandi giornalisti che sanno pesare le parole”, ma, a suo giudizio “il pensiero del complotto rimane”.
Qual è la ragione a supporto di questa tesi? Alessi non esita a fornirla: “Non dobbiamo dimenticarci del fatto che soltanto tre settimane prima della sua morte, Lady D si trovava sui campi di mine antiuomo e li denunciava. Da quel preciso istante, nel giro di poche settimane sarebbero state vietate da numerosi Paesi mondiali. Le mine erano finanziate in quel periodo da 150 fabbriche mondiali, pertanto Diana Spencer aveva improvvisamente contro tutto l’Occidente”.
LADY DIANA, ROBERTO ALESSI: “HA RIDATO SLANCIO ALLA CASA REALE”
Sempre in riferimento a Lady Diana, che non aveva certo ottimi rapporti con la Regina, Roberto Alessi ha affermato che sì, la principessa ha rappresentato indubbiamente un grosso problema per la Casa Reale, ma, in qualche modo, “l’ha anche rilanciata in qualche modo, dando trasparenza alla Royal Family. Una trasparenza che prima mancava e sicuramente non voluta, non ricercata, ma che ha ridato slancio alla Famiglia Reale, riavvicinandola al suo popolo”.
Una domanda continua però a circolare in tutto il pianeta: dopo l’incidente, Lady D avrebbe potuto salvarsi? Alessi, anche in questo caso, ricorda un aneddoto fondamentale: “Per estrarre il suo corpo sono dovuti arrivare i vigili del fuoco. La vettura fotografata dopo il sinistro, era stata aperta come una scatola dai vigili, che hanno dovuto segare completamente la parte superiore della macchina per potere estrarre la principessa dalle lamiere”. Foto di quella disgrazia che immortalano Diana agonizzante e in movimento sarebbero ad oggi esistenti: “A me dicono che alcune agenzie ne sono ancora in possesso…”.