Roberto Alessi è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 30 maggio 2022. Il direttore di “Novella 2000” e direttore editoriale del settimanale “Visto” è stato chiamato in causa per dire la sua circa i più recenti casi di cronaca e di attualità avvenuti nel nostro Paese, a cominciare dall’omicidio di Laura Ziliani, confessato dai suoi esecutori materiali dopo oltre un anno dalla dipartita dell’ex vigilessa.
Il giornalista ha riferito che, a suo giudizio, “può essere vero l’aspetto da regista che può avere avuto Mirto Milani, ma non lo ritengo assolutamente il manipolatore, tant’è vero che nella sua deposizione ha detto che del primo tentativo di omicidio ad aprile lui non era a conoscenza, era stata un’iniziativa di Silvia Zani e della sorella Paola”. Roberto Alessi ha concluso dicendo che “Silvia dovrebbe quindi essere la regista di tutto questo. Diverse testimonianze immediate sono state fornite dalla popolazione di Temù: addirittura il sindaco è venuto davanti alle telecamere di ‘Storie Italiane’. Non penso si possa parlare di omertà da parte del paese”.
ROBERTO ALESSI: “INFERMIERE SPIATE A EMPOLI? NON SARÀ FACILE TROVARE I RESPONSABILI”
Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Roberto Alessi ha affermato, a proposito del caso Giuseppe Pedrazzini, che la vicina Rosanna ha comprensibilmente paura di esporsi ulteriormente, in quanto vive da sola in una casa di campagna. Tuttavia, “anziché propendere per l’idea che Beppe abbia avuto un malore, il genero e la figlia parlano di persone a cavallo o a bordo di quad che si aggiravano vicino all’abitazione, come per indicare che qualcuno dall’esterno potrebbe essere arrivato e aver agito. In più, la figlia Silvia dice che il padre pagava il vino molto più caro del suo prezzo, come se fosse stata una vera e propria estorsione ed era molto generoso”.
Infine, sulla vicenda delle infermiere spiate a Empoli, Alessi ha evidenziato: “Non sarà facile trovare i responsabili, perché le microcamere si trovano in vendita su internet. Neppure la preparazione tecnica è così indispensabile per il loro utilizzo. Inoltre, negli ospedali girano badge per ospiti e avventori e molto spesso non è complicato farne un duplicato”.