Roberto Alessi, direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto”, ha preso parte in collegamento audiovisivo alla puntata di oggi, mercoledì 3 novembre 2021, di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Il giornalista ha fornito alcuni aggiornamenti su Rossano Rubicondi, con particolare riferimento alle esequie: “Giovedì ci sarà a New York una camera ardente in una società di pompe funebri incaricata da Ivana Trump per chi vorrà dargli un ultimo saluto – ha spiegato –. Dopodiché, venerdì avrà luogo il funerale in una chiesa della Grande Mela, mentre gli amici italiani hanno organizzato una messa di suffragio sabato alle 17 in una chiesa vicino alla Scala di Milano”.
Alessi ha poi rivelato di avere sentito Ivana Trump dopo la scomparsa del suo quarto marito: “Era veramente distrutta, non riusciva neanche a finire una frase senza piangere. Nei messaggi che mi ha inviato diceva di essere tristissima e di non volere partecipare a trasmissioni o parlare con i giornalisti. Tre o quattro mesi fa era riuscita addirittura a fargli avere l’assicurazione sanitari, cosa peraltro difficilissima. Rossano, ci tengo a dirlo, non è stato abbandonato dagli amici, come qualcuno ha voluto far credere…”.
L’OPINIONE DI ROBERTO ALESSI SU ALBERTO GENOVESE E SULLA DROGA DELLO STUPRO
Nel prosieguo del programma di Rai Uno, Roberto Alessi ha detto la sua anche sul caso Alberto Genovese: “Pare che fino ad oggi l’unico indagato sia lui. Se è vero, come è possibile che gli autori delle chat con lui, quelle persone che dicono ‘diamogli in pasto una ragazzina, così noi ci divertiamo di più’, non siano attualmente sotto indagine? Io so per certo che la persona più vicina a Genovese e che era da lui stipendiata non è indagata. Se il magistrato non la sta perseguendo, probabilmente non ci saranno gli estremi per farlo, ma sembra paradossale…”.
Infine, per quanto concerne la droga dello stupro, l’opinionista ha asserito: “I medici devono proteggere la nostra gioventù, invece… Il gbl è una droga liquida estremamente pericolosa che porta alla morte, se non si sa fare il dosaggio giusto. Siamo di fronte a un pericolo gigantesco, perché una dose per sballare costa solo tre euro. Stiamo parlando di una sostanza stupefacente che potrebbe essere avvicinata anche dai più giovani, i cui genitori non si accorgerebbero di nulla, considerato il costo ridotto”. La problematica di fondo, però, è un’altra ancora: “Nel dark web, cioè i siti di internet dove gente normale come me non entra, si possono comprare sostanze che in sé non sono ancora considerate come droga. C’è un’organizzazione clandestina che le assembla e da quel lavoro nascerebbe questa droga liquida”.