Roberto Alessi, direttore del settimanale “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto”, è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di lunedì 24 gennaio 2022. Il giornalista, come di consueto, è intervenuto per fornire la propria opinione su alcuni casi al centro delle pagine di cronaca nazionale, non ultimo quello della morte di Liliana Resinovich, la donna prima scomparsa e poi ritrovata priva di vita in un’area boschiva di Trieste.



L’opinionista, in collegamento audiovisivo, ha sottolineato che “Liliana era una sportiva, una grande camminatrice, dunque per raggiungere il boschetto poteva non prendere l’autobus (dalla ricostruzione effettuata dall’inviato Edoardo Lucarelli, parrebbe che la donna non si sia servita di mezzi pubblici quella mattina, ndr). Il boschetto in cui è stata ritrovata, secondo un suo amico personale, era un luogo speciale, tanto che lui è andato a cercarla proprio lì inizialmente, senza tuttavia entrare nel fitto della vegetazione. Questa persona, subito dopo l’annuncio del ritrovamento di Lilly, disse che se lo sentiva che sarebbe stata ritrovata in quel luogo”.



ROBERTO ALESSI SULLA VIOLENZA SULLE DONNE: “FERITE INDELEBILI PER I BAMBINI CHE LE VEDONO”

Nel prosieguo della sua apparizione a “Storie Italiane”, Roberto Alessi ha analizzato il caso del marito della signora Anna (nome di fantasia), una persona che ha picchiato e umiliato anche verbalmente la sua ormai ex consorte e che ora il giudice ha stabilito che potrà incontrare tre volte suo figlio in modalità non protetta, in quanto “non pericoloso” nei confronti dei minori.

Il giornalista, in diretta, ha detto: “Un uomo che parla così a una donna, che ha questo concetto della donna, non può essere un padre. Va allontanato da un bambino, va allontanato da un minore. Non ha senso quello che ha detto quel giudice. Voi non avete neanche l’idea di cosa prova un bambino che vede sua madre picchiata. È una ferita, un trauma che non lo abbandonerà mai, neanche in tarda età”.