Roberto Anselmi Fiacchini è il figlio adottivo di Renato Zero, il cantautore romano re dei Sorcini e leggenda vivente della musica italiana. Tra i due prima un bellissimo rapporto di amicizia che successivamente ha spinto Renato Zero al grande passo: adottare legalmente Roberto come suo figlio. Una decisione importante per Renato Zero che ha in un’intervista ha raccontato così il primo incontro con il piccolo Roberto: “ero al cinema e noto questo ragazzino. Era pettinato come Bart Simpson. Mi raccontò la sua storia: il padre era morto, la madre malata. Sono sempre stato vicino ai ragazzi degli orfanotrofi. Cominciai a seguire Roberto e, quando fu possibile, lo adottai”. Roberto è rimasto senza genitori molto piccolo trascorrendo molto tempo in un orfanotrofio. La toccante storia del ragazzo ha spinto Renato Zero al grande passo di adottarlo. Qualche anno dopo poi ha cominciato anche a lavorare per il cantante ricoprendo il ruolo di bodyguard. Un rapporto speciale quello fra Roberto e Renato Zero che sempre in una intervista rilasciata a Grazia parlando del figlio ha detto: “sono sempre stato portato a prediligere le persone sfortunate. Roberto aveva perso i genitori e ho sentito che era giusto potergli dare un supporto morale, poi diventato anche istituzionale”.



Roberto Anselmi Fiacchini

Roberto Anselmi Fiacchini come figlio di Renato Zero è riuscito ad approdare anche a L’Isola dei Famosi proprio come “figlio d’arte”. Una partecipazione avvenuta nel 2010 che gli ha regalato una discreta popolarità, anche se dopo quell’esperienza è tornato nel dietro le quinte. Per quanto concerne la vita privata, Roberto nel 2004 si è sposato con Emanuela Vernaglia. Un amore suggellato dalla nascita di due splendide bambine: Ada e Virginia che sono la grande gioia di nonno Renato. Proprio Zero, ospite di Verissimo parlando delle nipotine, ha detto, “mi piace moltissimo farmi chiamare nonno. Le bambine sono cresciute in un battibaleno, ora sono signorine. Hanno una fisicità più prorompente della loro età e questo mi preoccupa. Ai ragazzi che si avvicinano dico ‘io so nonno, non t’azzarda, sennò il carrozzone non te lo canto”.

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