La morte di Paolo Rossi è stata un durissimo colpo per il mondo dello sport e in primis per quello del calcio. Oggi, 12 dicembre, si sono tenuti i funerali del calciatore campione del mondo, e tanti hanno voluto omaggiarlo. Tra questi anche il grande Roberto Baggio che, con le lacrime agli occhi durante l’ultimo saluto all’amico e collega, ha omaggiato Rossi con una lettera struggente pubblicata sulla Gazzetta dello Sport. “Il mio risveglio un’altra mazzata. – si legge nella lettera – Un grande pilastro del calcio italiano ci saluta. Paolo, PABLITO, PAOLO ROSSI, quasi si dovesse sempre chiamare con nome e cognome: lui non era Rossi, lui e, e sempre sarà, PAOLO ROSSI.” Impossibile per Baggio non riportare alla mente ricordi del passato: “Oggi, grazie a Pablito, sfoglio quell’album e tornano a farsi sentire il freddo pungente e la dura canna della bicicletta.” ha raccontato il Divin Codino.
Roberto Baggio e il toccante ricordo di Paolo Rossi: “È volato in cielo e…”
Pensare a Paolo Rossi significa anche pensare al quel glorioso mondiale vinto. Roberto Baggio nella sua lettera ammette: “Imitando Paolo Rossi avrei potuto realizzare quanto lui e riuscito a realizzare. Vincere un campionato del mondo in finale contro il Brasile. Come Rossi ha fatto contro la Germania. Vincere il Pallone d’oro. Vincere sulla sofferenza di ginocchia doloranti.” Baggio ha allora salutato quell’uomo che è riuscito a farlo sognare con queste parole: “Oggi Paolo e volato in cielo lasciandoci tutto quello che il calcio di buono sa offrire. Paolo ha regalato un sogno a milioni di italiani, cosa che a me non e riuscita. Oggi comprendere il mistero della vita, e dare un perché alle cose che ci accadono, non e mai semplice”, ha ammesso in una lettera che arriva dritta al cuore.