Il fisico Roberto Battiston è stato in collegamento con il programma di Rai Uno, Oggi è un altro giorno. Si parla di covid e a riguardo, da mesi, lo stesso ex numero dell’Asi sta portando avanti un modello matematico per cercare di prevedere i vari numeri della stessa pandemia, quindi contagi, picchi, morti e via discorrendo: “Io sto usando tecniche matematiche vecchie di un secolo – precisa lo stesso Roberto Battiston parlando con Serena Bortone – già usate in altre crisi pandemiche, sono a disposizione di tutti, stiamo usando un po’ di raziocinio e conto ma senza fare alcuna scoperta rivoluzionaria”. Sulla previsione del numero di vittime della seconda ondata, il fisico aggiunge: “Questa ondata è stata del 15% superiore a quella precedente, e visto che in quella precedente abbiamo avuto 35mila morti, e ora ne abbiamo aggiunti altri 22/23 mila, e alla fine di questa seconda ondata il conto sarà più alto del 15%, circa 40mila”. Per Battiston non solo i morti sono significativi: “Tutti coloro che sono entrati in terapia intensiva si porteranno dietro handicap seri: i morti sono l’esito finale di un percorso che coinvolge tutti gli infetti, ma a me interessa concentrarsi su quello che possiamo fare oggi per diminuire gli effetti e riaprire le scuole a gennaio”.
ROBERTO BATTISTON: “L’ESTATE? IL PROBLEMA E’ STATO IL MESE DI SETTEMBRE…”
Sulla questione dell’estate Roberto Battiston spiega: “Ha creato grandissimi picchi nell’indice di contagio Rt, arrivando quasi a 3 in Sardegna, ricordo che sotto l’1 si inizia a spegnere; 2/3 sono numeri enormi e portano l’esplosione. Finito agosto in settembre questo effetto si stava spegnendo, le follie e gli errori estivi si erano spenti, e la gente si era ri-allontana. Poi l’intera società si è riaperta la seconda metà di settembre, scuole, trasporti, tante attività, e siamo partiti a raffica in ottobre con un ritmo molto veloce, entrando nella seconda ondata. Abbiamo una montagna di dati che ci vengono dati dalla Protezione civile – ha continuato il fisico Roberto Battiston – dati di qualità medio buona; stiamo vedendo che la curva sta scendendo abbastanza rapidamente, e si può affermare che in alcune regioni a Natale avremo raggiunto punti molto bassi portandosi a gennaio in condizioni migliori di settembre, invece altre regioni a Natale raggiungeranno il massimo degli infetti e cominceranno dopo Natale a calare. Penso alla Sardegna e alla Puglia che vediamo gialla ma che se guardiamo i numeri sta ancora salendo: immagini cosa vuol dire in puglia aprire al 7 gennaio quando saremo al massimo della seconda ondata”. Quindi Battiston ha concluso: “L’obiettivo è arrivare al vaccino e al 70% che significa immunità di gregge, c’è molta strada, un lavoro immenso. A gennaio dobbiamo arrivare con l’rt più basso possibile, riapriamo con cautela le scuole per resistere 1/2/3 mesi fino a che la maggioranza della popolazione sarà vaccinata, a quel punto avremo la possibilità di vivere una seconda parte dell’anno tranquilla e questo incubo sarà scomparso, ma se faremo altri errori la pagheremo”.