Qual è il segreto per restare sempre giovane come Roberto Bolle? “Quello è il segreto della danza […] la disciplina quotidiana”, ha svelato a Mara Venier. Poi ha parlato della sua ‘giornata tipo’: “alle 10.00 ho la lezione in teatro per poi iniziare le prove, 2 ore la mattina e 3 ore nel pomeriggio”. E poi fisioterapie, esercizi di work-out e tanti allenamenti non solo per le prove ma anche per il potenziamento del fisico. “Il fisico è una macchina quasi perfetta ma non finiremmo mai di lavorare sul nostro fisico”, ha ammesso il ballerino. “Nella danza cerchiamo di raggiungere la perfezione raggiungibile”, ha aggiunto.



Sul piano dell’alimentazione, “è controllata ma non troppo”, ha ammesso. “Anche gli alimenti sono sani perchè cerco di avere una alimentazione semplice, io per scelta non mangio carne, grassi non troppi ma mi concedo diversi sfizi come il cioccolato fondente”, ha ammesso. In questi giorni di festa ha confessato di aver trasgredito molto tra panettoni e torrone. Il primo gennaio appuntamento con il suo spettacolo in prima serata su Rai1: “E’ un appuntamento che anche molte persone aspettano e non solo nel mondo della danza”, ha spiegato Bolle. Tanti gli ospiti, da Ghali a Michelle Hunziker passando per Vasco Rossi. “Sono felicissimo!”, ha ammesso. “Mi sono divertito molto, è stata una grande gioia perchè ci siamo potuti riabbracciare”, ha spiegato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“La Tv mi influenzò, il sostegno della famiglia è stato fondamentale”

In collegamento da Milano con Domenica In anche Roberto Bolle ha esordito parlando con Mara Venier: “Mi manca tantissimo abbracciare qualcuno, noi ballerini lavoriamo con la fisicità, mi manca nella vita e mi manca nel lavoro, è stata dura andare avanti senza questa interazione fisica, come uomo e come artista”, ha spiegato il grande ballerino a Mara Venier. Grazie allo spettacolo “Danza con me” ha potuto in qualche modo ritrovare quel calore andato perso a causa del Covid. Roberto rispetto al vaccino ha spiegato che lo farà: “E’ essenziale che ognuno di noi faccia la propria parte”, ha spiegato. Il ballerino sa che i prossimi mesi non saranno semplici “ma ognuno di noi deve fare la propria parte, dalle precauzioni necessarie al vaccino”, considerato l’unica arma che abbiamo attualmente per poter tornare alla vita di prima. Spazio quindi ai suoi esordi e l’amore per la danza guardando i Fantastico di Heather Parisi: “E’ stata una influenza molto forte quella della tv”, ha spiegato. Il sostegno della famiglia è stato per lui “fondamentale”. Aveva 6-7 anni e la passione per la danza non credeva che sarebbe diventato il suo futuro: “I miei genitori non si sono opposti, mi hanno spinto a capire quale poteva essere la mia strada”, ha spiegato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Roberto Bolle in collegamento con Domenica In

C’è anche Roberto Bolle, tra gli ospiti della nuova puntata di Domenica in, il talk show della domenica pomeriggio di Rai1 condotto da Mara Venier e in onda anche quest’oggi a cavallo tra Natale e Capodanno. Proprio a Capodanno, Roberto Bolle sarà nuovamente protagonista sulla prima rete Rai per l’ormai consueto appuntamento con Danza con me, una serata totalmente dedicata all’arte in cui Bolle eccelle sin da quando è nato. Proprio così: la passione di Roberto per il ballo viene da molto lontano, e precisamente dalla sua casa di Trino (Vercelli), dove ha trascorso l’infanzia. “Cominciamo la scuola quando abbiamo 11 anni, poi a 19 entriamo in compagnia e iniziamo a ballare a livello professionistico”, racconta l’étoile della scala nello speciale trasmesso il 30 novembre su Skytg24, “sono quindi trent’anni che faccio questo lavoro e che spingo il mio fisico al massimo, ad altissimi livelli, chiedendo ogni giorno di più”. E non è tutto: “A dirla tutta, già a cinque anni ballavo da solo davanti alla televisione”, ricorda, con una punta di tenerezza. “Ero un ragazzo timido e riservato, quello era il mio modo per liberarmi ed esprimere le emozioni, invece di usare la parola”.

La carriera di Roberto Bolle dagli esordi alla Scala

Che la danza sarebbe diventato il suo mestiere, Roberto Bolle l’ha capito poco tempo dopo, in un frangente particolare in cui il suo futuro è stato letteralmente stravolto: “Quando è arrivata la lettera in cui si diceva che ero stato preso alla scuola della Scala”. La carriera di Roberto è stata caratterizzata da sacrifici, successi e riconoscimenti, coronati recentemente quando è diventato étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York. Adesso, però, è già ora di pensare alla pensione: il 2022 – anno del suo previsto addio alle scene – non è lontano, anche se la parte principale la farà comunque il fisico: “Fin quando me lo consentirà”, assicura, “io andrò avanti”. E noi gli auguriamo di farlo il più a lungo possibile.

Roberto Bolle va in pensione

In linea generale – spiega Roberto Bolle – “i ballerini vanno in pensione a 47 anni”. E prosegue: “Io ne ho 45, quindi mi sto avvicinando. Comunque secondo me è un buon compromesso. Capisco che fa strano dire che 47 anni qualcuno vada in pensione, come età umana si è giovani. In realtà però come età tersicorea – ossia relativa alla danza – non siamo più così giovani”. In qualche modo, dunque, l’attività dei ballerini è equiparabile a quella di un qualunque atleta.