Roberto Burioni continua a pubblicare dei video informativi sul Coronavirus grazie al sito Medical Facts, per informare i cittadini di tutto il mondo sull’emergenza in corso. “Quando un virus entra a contatto con un soggetto non immune”, dice in uno dei suoi interventi, “allora avviene l’infezione. Che può essere seguita da una malattia, che nel caso del Coronavirus in tanti casi è molto lieve”. Tutto ciò però non deve essere sottovalutato, dice il virologo, visto che “In Cina ha colpito e ucciso 31 medici. Quindi dobbiamo stare attenti perchè non si tratta di un banale raffreddore”. Secondo Burioni un ruolo importante lo giocano proprio i tamponi, utili per esempio per distinguere chi non è infetto da chi invece è asintomatico. In quest’ultimo caso infatti, secondo Burioni, il soggetto va isolato. “Hanno comunque il virus nella saliva e quindi non siamo certi che non siano infettivi”, ha aggiunto. Oggi, domenica 1 marzo 2020, Roberto Burioni sarà ospite di Che tempo che fa proprio per parlare della pandemia. “I bambini vengono colpiti da questa malattia in modo molto lieve”, ha detto ancora il virologo, “si infettano mai sintomi sono molto blandi, a volte assenti. E’ una cosa molto positiva: i bambini non si ammaleranno e non avranno gravi conseguenze”. L’effetto tuttavia può essere negativo per Burioni, visto che proprio i bambini, a causa dell’assenza di sintomi o della loro natura lieve, possono infettare altri bambini e i genitori. “Immaginate se un bambino asintomatico andasse all’asilo o a scuola e giocasse con i suoi amichetti”, specifica, giustificando così la decisione di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna di chiudere gli istituti scolastici per un’ulteriore settimana.
ROBERTO BURIONI A CHE TEMPO CHE FA PER INFORMARE SUL CORONAVIRUS
Roberto Burioni intende sostenere a piene mani la ricerca scientifica sul Coronavirus: l’idea è di destinare infatti le vendite del suo libro Virus. La grande sfida, nelle libreria dal prossimo 10 marzo 2020, all’associazione italiana Carlo Urbani Aicu onlus. “Speriamo che molte persone comprino il libro”, scrive il virologo sui social, “così potremo fare qualcosa di importante e concreto per la salute di tutti, nel ricordo di un eroe che ha sacrificato la sua vita per difendere gli altri da una terribile minaccia. Minaccia che è stata poi vinta, perchè la SARS è infine sparita. Speriamo accada lo stesso per questo nuovo Coronavirus”. Burioni ha scelto di raccontare in un capitolo in particolare quanto avvenuto nei primi anni Duemila, quando il medico marchigiano Carlo Urbani, specializzato nella cura di malattie infettive e appassionato di Medicina tropicale, si è ritrovato ad Hanoi per visitare un paziente cino-americano colpito da una grave forma di polmonite atipica. “Carlo visita il paziente e mette insieme i pezzi del puzzle”, scrive Burioni, “chiama immediatamente Ginevra, il quartier generale dell’OMS. Da quando il paziente è arrivato nell’ospedale di Hanoi, nel giro di una settimana 14 persone fra medici e infermieri si ammalano della stessa forma di polmonite”. Urbani sarà il primo quindi a scoprire l’esistenza del virus, dando modo alla comunità internazionale di iniziare una caccia al virus per contenere l’epidemia. “Purtroppo il gesto di Carlo Urbani passerà alla storia come un atto eroico”, conclude il virologo, “perchè lui stesso contrarrà il virus e morirà di SARS a Bangkok il 29 marzo 2003”.