Il professor Roberto Burioni, fra i più noti divulgatori scientifici d’Italia, è stato intervistato nelle scorse ore dal programma di Rai Radio 2, I Lunatici, per parlare ovviamente dellepidemia da coronavirus. Secondo lo stesso luminare, il Belpaese sta vivendo un momento decisivo: “Il virus è arrivato e si è diffuso senza alcuno ostacolo fino a una settimana – le sue parole ai microfoni di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio – poi ci siamo accorti che si è diffuso. Fortunatamente il focolaio di diffusione sembra limitato. Però questo è un virus molto contagioso. Pericoloso, perché manda un sacco di persone nei reparti di terapia intensiva. Dobbiamo fare di tutto per bloccarne o rallentarne la diffusione, così avremo tempo di allestire reparti per curare più malati, e non affollare troppo le terapie intensive”. Un Burioni un po’ stizzito quando sente parlare che il coronavirus uccide solamente i pazienti anziani con condizioni fisiche già compromesse: “E’ una cosa non vera – puntualizza – il paziente 1 ha 38 anni e in questo momento è in rianimazione in condizioni critiche. E anche il medico cinese di 31 anni non era anziano”.



ROBERTO BURIONI E LA CHIUSURA DEGLI STADI: “IMPENSABILI 50000 PERSONE IN UN LUOGO SOLO”

“Questo virus ha ucciso persone che stavano tutto sommato bene – ha proseguito – dire che pazienza se muore un anziano è una cosa abietta. Che facciamo, iniziamo a decidere una graduatoria di importanza delle persone? E’ una cosa che non si può neanche pensare”. Le autorità hanno deciso di contenere l’epidemia con misure drastiche, come la quarantena della zona rossa, la chiusura delle scuole e di numerose attività, e le partite di calcio rinviate o a porte vuote. Una decisione, quest’ultima, che ha creato non poco dibattito in Lega, e che Burioni commenta così: “In questo momento rifiuto di parlare di calcio, anche se tutti sanno quanto sia appassionato. Fino a quando c’è questa emergenza non è possibile portare 50.000 persone in uno stadio. Punto e basta. Non si possono mettere decine di migliaia di persone in uno stadio. Si metterebbero in pericolo e si potrebbe fare un grandissimo favore al virus”.

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