Il virologo Roberto Burioni torna a parlare di Covid e del timore che possano arrivare nuove varianti dalla Cina. Ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, in onda su Rai 3, Roberto Burioni ha affrontato il tema della possibile reintroduzione delle mascherine, così discusso negli ultimi giorni, invocando un comportamento “improntato al buon senso: se vado in una residenza per anziani dove ci sono ultraottantenni, metto la mascherina. Ma non solo per il Covid, ma per tutta una serie di altre infezioni che possono essere pericolose”. Perciò conclude che “quando siamo in un luogo affollato, quando siamo vicini a persone a rischio, quando la mascherina non è particolarmente scomoda, non vedo tutta questa tragedia a portarla”.
Per quanto riguarda la situazione della Cina, Roberto Burioni ammette che “dalla Cina non escono notizie, dalla Cina non escono più dati” e che il Covid è diventato contagioso “come il morbillo, che infetta il 99% delle persone se non sono immuni. Quindi la circolazione di questo virus in Cina non è stimabile. Allo stesso tempo noi non sappiamo quello che può accadere nella circolazione di un virus in una popolazione che è stata vaccinata poco e male. Noi gli abbiamo anche detto se volevano in regalo i nostri vaccini: hanno detto di no, sono scelte politiche”. Dunque “quello che dobbiamo fare è sorvegliare, perché è improbabile che venga fuori una nuova variante pericolosa”. Al momento, in relazione al Covid e ai contagi “i dati sono molto tranquillizzanti, perché le varianti sono tutte della famiglia Omicron. Sembra che questo virus abbia preso ormai quella direzione e se questa direzione verrà mantenuta è molto probabile che i vaccini che noi abbiamo fatto mantengano un’alta capacità protettiva”.
Roberto Burioni, “eventuale variante Covid ora incontra resistenza grazie a vaccini”
Roberto Burioni, virologo e immunologo ospite a Che Tempo Che Fa su Rai 3, ha tratteggiato la situazione attuale della diffusione del Covid sottolineando che “la differenza che c’è tra adesso e il passato è che ora siamo tutti immunizzati dal vaccino o dall’infezione o da entrambe le cose. Quindi nel nostro Paese una nuova eventuale variante, comunque parente stretta di Omicron, incontrerebbe una popolazione con difese molto robuste”.
Roberto Burioni ha però precisato come “questo chiaramente può essere valido per i giovani” mentre “per le persone più anziane e per i fragili dobbiamo ricordare che esiste l’ulteriore dose di vaccino bivalente, che funziona bene, e soprattutto gli antivirali, come il Paxlovid, che continuano ad avere un’efficacia invariata anche contro queste nuove varianti” del Covid. E proprio in merito al farmaco antivirale Paxlovid ha ribadito come “i dati sulla sicurezza e sull’efficacia di questo farmaco, anche contro questa variante pittorescamente chiamata Kraken, sono provati oltre ogni ragionevole dubbio. Bisognerebbe usarlo anche per i più giovani, magari giovani e obesi con un’insufficienza respiratoria o cardiocircolatoria”.