Roberto Burioni, professore di Virologia all’Università San Raffaele di Milano, è intervenuto in queste ore sul proprio profilo Twitter per commentare la situazione vaccinale connessa ai professori che non si sono ancora sottoposti alle due dosi e, anzi, le rifiutano. Un comportamento che l’esperto ha dimostrato di non avere affatto gradito la loro presa di posizione, considerato l’ormai incombente ritorno sui banchi (tra una quindicina di giorni sarà già tempo di ricominciare con gli esami di riparazione, ndr) e il rischio di nuovi focolai all’interno delle aule scolastiche, che potrebbero far ripiombare in quarantena (e, quindi in DAD), numerosi alunni e componenti del personale scolastico italiano.
“Gli insegnanti che senza motivo rifiutano il vaccino anti-Covid, mettendo a rischio i loro studenti (che dovrebbero proteggere e formare con il buon esempio), non dovrebbero essere tamponati gratuitamente, ma licenziati immediatamente. Vergogna per i sindacati che li difendono”, ha cinguettato Burioni, il quale, come al solito, non ha fatto ricorso alla retorica o alle mezze misure per veicolare il proprio pensiero di matrice scientifica.
ROBERTO BURIONI: “STUPITO DAI SINDACATI…”
Esternate dunque le proprie opinioni circa la decisione di alcuni prof italiani di non ricorrere al vaccino e, di conseguenza, di non raccogliere gli appelli lanciati dal mondo della politica, della sanità e delle istituzioni, Roberto Burioni ha poi indirizzato il prosieguo della propria offensiva social nei confronti dei sindacati, peraltro già menzionati nel tweet antecedente.
Questi sono finiti nel mirino del virologo per la loro passività sull’argomento, denunciata in questi termini dal medico su Twitter: “Rimango stupito di fronte al fatto che dei sindacati, con giri ridicoli e fumosi di parole, non mettano al primo posto la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, sicurezza che in questo momento può essere ottenuta solo con la vaccinazione”. La corsa contro il tempo si fa sempre più ardua e in salita: la campanella sta per tornare a suonare e le resistenze dei docenti no vax non sembrerebbero essere prossime a vacillare sino a crollare nel breve periodo.