Roberto Calderoli a 360 gradi nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sette. L’esponente della Lega si è raccontato a tutto tondo tra carriera e vita privata, a partire dalla lotta con il tumore, scoperto nel 2012. Il politico si è sottoposto a otto interventi chirurgici nel giro di dieci anni: “La malattia mi ha dato tanto. Ho recuperato la fede, ho riscoperto Dio con cui ho un dialogo quotidiano. Gli do del tu”.
Roberto Calderoli ha rivelato di andare a messa la domenica e anche due-tre volte a settimana, dedicando almeno mezz’ora alla preghiera ogni mattina. La malattia gli ha aperto gli occhi: “Quando entri in sala operatoria per certi interventi sei chiamato a fare i conti con la tua vita. Messo in conto un epilogo infausto? Sì, certo. Ma non ho pensato a me. La settimana prima del secondo pesantissimo intervento sono andato in banca e mi sono fatto staccare un assegno circolare con tutti i miei risparmi e l’ho dato a mia moglie. Volevo che tutto fosse a posto. Nel portafoglio conservo ancora oggi la matrice di quell’assegno”.
ROBERTO CALDEROLI TRA BOSSI E SALVINI
Nel corso del lungo dialogo con Sette, Roberto Calderoli si è soffermato anche sulla Lega, definita la storia della sua famiglia. Il volto di spicco del Carroccio ha ammesso di sentire la mancanza di Umberto Bossi dal punto di vista umano e politico: “Ho imparato tantissimo da lui. Ma la sua genialità non ce l’ha nessuno”. Dopo aver analizzato il flop dei referendum sulla giustizia, Roberto Calderoli ha parlato di Matteo Salvini: “Io non sono mai stato salviniano ma credo sinceramente che il suo investimento sul governo alla fine pagherà”. Secondo Calderoli, l’ex ministro dell’Interno ha tutte le qualità del leader ma deve imparare a sentire più campane, in particolare sulla politica estera: “Quando ci si muove in questo ambito le scelte non sempre possono essere dettate dalla ricerca del consenso”.