Roberto Cingolani a tutto tondo ai microfoni de La Stampa. Il ministro della transizione ecologica ha fatto il punto della situazione sui suoi principali dossier, dalle centrali a energie rinnovabili concentrate dove serve ai criteri di paesaggio e beni culturali per la scelta dei siti, fino all’obiettivo di puntare su parchi eolici off-shore, agro-voltaico e repowering degli impianti esistenti…
Roberto Cingolani s’è poi soffermato sul tema più dibattuto delle ultime ore, ovvero la riforma della giustizia, sottolineando la complessità della trattativa portata avanti: «È stato difficile, ma non parlerei di crisi sfiorata. Per trent’anni si è provato a fare questa riforma senza trovare un accordo. Le posizioni politiche erano diverse, è vero, ognuno aveva le sue richieste di bandiera. Ma alla fine in Consiglio dei ministri, trovata l’intesa, i partiti hanno ritirato gli emendamenti per chiudere il prima possibile. Lo dobbiamo all’Europa, è probabilmente l’impegno più importante».
ROBERTO CINGOLANI: “MOLTO OTTIMISTA SUL FUTURO DEL GOVERNO”
Nel corso del suo intervento, Roberto Cingolani ha allontanato l’ipotesi di altri scossoni nel governo, considerando che tutti i ministri sentono il senso dell’urgenza e del dovere istituzionale verso l’Europa. Tutti mirano a portare a casa i risultati, ha spiegato il ministro, anche se qualche malumore può esserci: «Finchè abbiamo dei target internazionali così importanti e l’ambizione di essere un Paese guida in Europa, andremo avanti. Sono molto ottimista». Secondo Roberto Cingolani il compromesso raggiunto sulla riforma della giustizia dimostra la profonda volontà di non far fare brutta figura all’Italia e di portare avanti il percorso. Una battuta anche su chi lo presenta come ministro vicino al Movimento 5 Stelle: «Io ho giurato sulla Costituzione di servire la Repubblica e di fare quello che serve al governo del presidente Draghi. Questo è il mio impegno. Oltre che attuare una transizione ecologica il più possibile inclusiva, ascoltando le esigenze di tutti».