Il dossier gas è uno dei più delicati del momento, ma Roberto Cingolani è fiducioso. Intervenuto in conferenza stampa, il ministro della Transizione ecologica ha spiegato che il piano italiano prevede diversi scenari: “Al momento siamo in pre-allerta, non in allarme, la situazione è assolutamente sostenibile”. Entrando nel dettaglio, gli stoccaggi ad oggi sono al 71,1 per cento: “Ci rimettiamo nella curva che ci porta al 90 per cento a ottobre”.



A meno di un inverno pazzescamente freddo, non c’è uno scenario tremendo, ha aggiunto Roberto Cingolani: “Quello che preoccupa è il costo dell’energia e l’inflazione che provoca. Lo paghiamo un botto: il prezzo del gas è salito alle stelle prima che iniziasse la guerra. Non c’era motivo specifico, non c’è meno gas nel pianeta, ma è per una legge di mercato”.



ROBERTO CINGOLANI: “INDIPENDENTI DAL GAS RUSSO NEL 2024”

Nel corso del suo intervento in conferenza stampa, Roberto Cingolani ha spiegato che in questo momento di guerra il ruolo della borsa del gas non è ritenuto adeguato, per questo motivo il price cap “diventerebbe un normalizzatore importante”: “Essendo l’Europa il principale cliente del gas dei gasdotti del pianeta riteniamo che il price cap sia indispensabile per abbattere i prezzi ed evitare che qualche Paese offra gas a molto di più del prezzo della borsa”. Roberto Cingolani ha ribadito che servono altri due rigassificatori, da mettere al Nord, uno sul Tirreno e uno sull’Adriatico, ma c’è di più. Il titolare della Transizione energetica ha affermato che sommando il risparmio energetico e le nuove forniture “nella seconda metà del 2024 saremo totalmente indipendenti dal gas russo”. L’obiettivo nel breve termine, però, è riuscire a “superare l’inverno 2022-2023 attraverso il piano di diversificazione, il riempimento degli stoccaggi e il piano di risparmio energetico”.

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