Roberto Ciufoli e Anastasia Kuzmina sono stati ospiti stamane di Uno Mattina in Famiglia per parlare della loro tournée teatrale con lo spettacolo Peter Pan: “Spero che al pubblico resti la voglia di continuare a far vivere il bambino che c’è in ognuno di noi – racconta Ciufoli – con Peter Pan c’è sempre stata un’accezione negativa al bambino che non vuole crescere, in realtà se riprendiamo anche il famoso fanciullino che dovrebbe essere quella spinta a vedere la vita come un gioco… questo è quello che speriamo per il pubblico, che giochi a Peter Pan”.
Anastasia Kuzmina ha quindi preso la parola, dicendo: “Non c’è stato bisogno di convincermi, la storia è troppo bella, ma piangevo ogni giorno di prova quando non mi venivano le cose perfette come volevo e lui mi consolava sempre”. Kuzmina ha esordito a Ballando con le Stelle nell’edizione del 2012, e fu subito vittoria. Nell’ultima stagione ha ballato invece con Teo Mammuccari: “Chi balla meglio fra Teo e Roberto? Nessuno dei due, ma fanno ridere entrambi, ma io vorrei tantissimo vedere Roberto a Ballando e magari ballarci, sarebbe un concorrente perfetto”.
ROBERTO CIUFOLI E ANASTASIA KUZMINA: I LORO “SOGNI” FUTURI
Roberto Ciufoli ha aggiunto: “Cosa vorrei fare da grande? Tornare ad essere piccolo, con due figli, uno di 28 anni e uno di 7, ne faccio uno ogni 21 anno e sono preoccupato per il prossimo… Guardando il piccolo è un grande insegnamento, i bambini giocano molto seriamente, come noi facciamo su un palcoscenico e un set, ed entriamo in quel personaggio, in quella schizofrenia positiva che ci appartiene e da grande vorrei sperare di non perderla, continuare a vedere le cose nel modo giusto per continuare a giocare”.
Quali sogni insegue invece Anastasia Kuzmina? “Mi piacerebbe continuare a fare Ballando fino a che riesco, fare la ballerina e la coreografa, ma sto studiando tanto nella recitazione e mi piacerebbe farlo per tutta la vita”. Ciufoli ha poi voluto fare un omaggio a Califano: “Sono affezionato a lui, è l’anima di Roma, gli voglio un gran bene, ho avuto la fortuna di conoscerlo ed era una persona speciale, il Califfo rimane un mito”.