Roberto Ciufoli, noto attore e semifinalista dell’ultima edizione de “L’Isola dei Famosi” (vinta da Awed, ndr), è intervenuto ai microfoni di “Trends&Celebrities”, il contenitore di Rtl 102.5 News condotto da Francesco Fredella e Simone Palmieri. Una partecipazione nella quale lo storico componente della Premiata Ditta, quartetto comico composto anche da Pino Insegno, Tiziana Foschi e Francesca Draghetti, ne ha annunciato un potenziale ritorno televisivo: “Abbiamo l’idea, la voglia e sarebbe anche l’occasione giusta, prima di diventare troppo vecchi, per tornare in tv in questo momento. Stiamo studiando un progetto da presentare in maniera un po’ più decisa, un po’ più articolata. È probabile, pertanto, che ci sia un ritorno entro 15 anni”.
In verità, “la Premiata Ditta non se n’è mai andata: è come l’amante che hai chiuso nell’armadio. Quando ti serve, è lì, pronto all’uso. Poi noi ormai siamo come parenti, decisamente più che amici, ci conosciamo non da oltre trent’anni. Sul piccolo schermo vogliamo esserci con un qualcosa di interessante, ma senza cadere nel patetico, nel ridicolo”.
ROBERTO CIUFOLI: “PREMIATA DITTA A UN REALITY? NO, DOPO 5 MINUTI…”
Nel prosieguo dell’intervista radiofonica su Rtl 102.5 News, Roberto Ciufoli ha invece categoricamente escluso la possibilità di una partecipazione congiunta a un reality show da parte di tutti e quattro i membri della Premiata Ditta: “Se ci mettessimo tutti e quattro chiusi nello stesso luogo, dopo cinque minuti ne resterebbe solo uno, un solista… Non so dire chi. Però una volta abbiamo fatto uno sketch parodia del Grande Fratello, che abbiamo chiamato ‘Il Grande Figlio Unico’”.
Poi, dopo un rapido ma profondo parallelismo tra radio e teatro (“Sono le due arti che più si avvicinano, proprio perché c’è l’uso della parola e stimolano l’immaginazione. Il pubblico sogna quando è seduto in platea o ha una radio accesa”), Ciufoli ha commentato così i successi sfiorati in passato a “La Talpa” (arrivò secondo) e quest’anno a “L’Isola dei Famosi” (si è classificato secondo): “Vincere non è messo in considerazione per questo tipo di cose, perché ti vai a scontrare con logiche di pubblico e di schemi produttivi, per cui va benissimo così”.