Il dibattito sulla crisi in Ucraina prosegue, ma c’è un altro dossier che attira l’attenzione delle forze politiche. Parliamo della riforma della legge elettorale e Roberto D’Alimonte non ha dubbi: questa si farà solo se tutti i maggiori partiti accetteranno un proporzionale con premio maggioranza o se tutti i principali partiti, ad eccezione di Fratelli d’Italia, accetteranno un proporzionale senza premio.
Intervenuto ai microfoni de Il Dubbio, il politologo non è fiducioso sulla riforma della legge elettorale, soprattutto a causa della larga maggioranza attuale. Per Roberto D’Alimonte l’attuale legge conviene al centrodestra “perchè, rebus sic stantibus, se fanno una coalizione prima del voto è molto probabile che ottengano la maggioranza assoluta dei seggi alle prossime elezioni”. Perchè cambiare, dunque? Anche perchè per l’esperto una forzatura del Centrosinistra avrebbe come possibile risultato il rischio di una crisi di governo.
ROBERTO D’ALIMONTE SULLA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE
Nel corso della lunga intervista, Roberto D’Alimonte ha evidenziato che le tensioni all’interno del centrodestra potrebbero mettere a rischio l’attuale assetto, ma la prospettiva di poter prevalere alle elezioni rappresenta “un incentivo così forte che, nonostante tutto, si metteranno d’accordo”. Il principale problema è legato essenzialmente ai candidati comuni da presentare nei collegi uninominali, ma questo riguarda anche il centrosinistra: “Tanto che qualche tempo fa si discuteva di una riforma elettorale che sostituisse i collegi uninominali con un premio di maggioranza da assegnare a certe condizioni”. Anche con un sistema simile, le coalizioni si farebbero prima del voto ma ogni partito si presenterebbe con la sua lista di candidati, senza dover per forza fare i conti con la necessità di presentare candidati comuni. Per Roberto D’Alimonte, comunque, non ci sarà alcuna riforma della legge elettorale in vista delle elezioni del 2023, anche se nel centrosinistra c’è grande voglia di proporzionale, ma non ci sarà alcun testa a testa in Parlamento: “Come ho già detto non penso che Pd e M5S, magari con l’appoggio di partiti minori di sinistra e di centro, vogliano andare allo scontro in Parlamento per far passare una riforma del genere. In una recente intervista al Corriere della Sera Letta lo ha fatto capire chiaramente. Una riforma elettorale di stampo proporzionale si potrebbe fare solo se Forza Italia e Lega fossero d’accordo, ma per le ragioni che ho spiegato sopra non credo che questo avverrà”.