Roberto Farnesi è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Citofonare Rai Due”, trasmissione domenicale condotta da Paola Perego e Simona Ventura e andata in onda nella mattinata del 27 febbraio. Immediatamente, il discorso è stato incentrato sul grande successo che sta facendo registrare la soap “Il Paradiso delle Signore“, il cui segreto potrebbe essere sotto gli occhi di tutti, secondo l’attore: “La ripresa economica che caratterizza quel periodo storico nel quale è ambientata la fiction può essere un segnale di grande speranza, di grandi valori. Inoltre, si riscoprono ambientazioni, musiche e personaggi di quei tempi, quindi questo può far piacere”.
Ci sarà una settima stagione, ma i colpi di scena nella sesta non mancheranno: “Entro maggio ci saranno grandi sorprese per il trio storico”, ha rivelato Farnesi, aggiungendo che il suo Umberto Guarnieri “si sta addolcendo. È un personaggio che mi appassiona, in quanto è molto diverso da me, tranne che per il lato imprenditoriale. Mi occupo di food da dieci anni, infatti”. Un rimpianto? “Quello di non avere terminato gli studi e di non essermi laureato. Però altri traguardi li ho raggiunti. Bisogna osare sempre se si vuole ottenere qualcosa che non hai mai fatto”.
ROBERTO FARNESI: “SONO UN PADRE PREMUROSO, LA NOTTE…”
Nel prosieguo dell’intervista a “Citofonare Rai Due”, Roberto Farnesi ha parlato della sua famiglia: “Ho una figlia di tre mesi, di nome Mia. Lei è il mio grande sogno che ho realizzato e che ho sempre voluto. Bisogna trovare la persona giusta con cui coronarlo e finalmente l’ho trovata. Sentivo che prima o poi sarei riuscito a diventare genitore. Sono un papà premuroso, mi alzo tante volte la notte a vedere se Mia sta bene. Con lei ho scoperto la paura vera, sono terrorizzato da tutto. Cambiano le priorità, lei è la prima. Tutto il resto passa in secondo piano”.
Il padre di Farnesi, invece, era un generale ed è morto “quando avevo 23 anni. Lui aveva molto tempo da dedicarmi. Finì deportato in un campo di concentramento e da lui ho appreso i valori, ma non era troppo rigido: era di una simpatia estrema e di una semplicità spiazzante. Poi, avevo tre sorelle: da loro ho imparato molto sull’universo femminile. Capivo grazie a loro in che cosa ci rendiamo ridicoli noi uomini”.