Tanti i messaggi di cordoglio e di omaggio per Roberto Gervaso, venuto a mancare ieri. Particolarmente commovente il saluto di Pierluigi Diaco, che nel corso di “Io e te” ha voluto ricordare uno dei più grandi protagonisti della cultura nostrana: «È stato un amico degli italiani ed un mio amico personale. Lo scorso anno avevo chiesto a Roberto di essere dei nostri ma non è stato possibile per ovvi motivi e non mi immaginavo che ci facesse questo scherzo».



Pierluigi Diaco si è poi rivolto direttamente a Roberto Gervaso: «Quando ieri ho saputo che sei salito in cielo ho pensato: “È l’ennesimo colpo di scena, l’ennesimo scherzo dell’uomo più sottilmente ironico che abbia mai conosciuto”. Purtroppo non è così, tu non sei più con noi, ma nello stesso tempo sei e sarai sempre con noi, che ti stimiamo e che ti vogliamo un bene dell’anima. Nel luogo dove sei adesso, dove hai ritrovato filosofi, storici e autori classici, sicuramente ci osservi con il tuo sguardo acuto e mediti di indirizzarci qualcuno dei tuoi fulminanti aforismi». (Aggiornamento di MB)



ROBERTO GERVASO É MORTO, L’OMAGGIO DI DE LAURENTIIS

Anche il produttore cinematografico e presidente del Napoli Calcio, Aurelio De Laurentiis, ha voluto esprimere il cordoglio per la scomparsa di Roberto Gervaso, figura da lui conosciuta grazie a diverse collaborazioni relativamente alla realizzazione di film e spettacoli:  “Con Roberto Gervaso se ne va un protagonista della cultura italiana, un uomo di grande intelligenza e sensibilità. Ho avuto il piacere di conoscerlo bene e di avere con lui un rapporto di profonda stima reciproca. I giovani dovrebbero leggere le tante pagine che ha scritto in 60 anni di grande giornalismo e di narrazione. Con la sua “Storia d’Italia” ha spiegato magistralmente il nostro Paese e invito tutti a leggerla per riflettere sul passato al fine di comprendere meglio il presente e progettare il futuro”. (agg. di Fabio Belli)



ROBERTO GERVASO, IL RICORDO DELLA MOGLIE

È morto Roberto Gervaso, scrittore e giornalista autore di molti libri di successo, tra i primi protagonisti della divulgazione storica in Italia. Lascia la moglie Vittoria e la figlia Veronica, giornalista del Tg5, all’età di 82 anni, dopo una lunga malattia. Oltre che scrittore, in particolare di biografie di personaggi celebri, è stato un personaggio popolare della tv italiana. Appariva infatti sempre col suo papillon, ma è noto anche per i suoi aforismi. «Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto. E io ho avuto la fortuna di essere tua figlia. Sono sicura che racconterai i tuoi splendidi aforismi anche lassù. Io ti porterò sempre con me. Addio», ha twittato la figlia Veronica Gervaso. Nato a Roma il 9 luglio 1937, Roberto Gervaso aveva studiato in Italia e negli Stati Uniti, laureandosi in Lettere moderne con una tesi sul filosofo Tommaso Campanella. Aveva collaborato a quotidiani e periodici, a radio e tv, inoltre per decenni si è dedicato alla divulgazione storica, una sua grande passione, come si evince dalle decine di libri pubblicati.

ROBERTO GERVASO, MORTO GIORNALISTA E SCRITTORE

Roberto Gervaso cominciò l’attività di giornalista nel 1960, scrivendo per il Corriere della Sera, dove fu presentato da Montanelli. Tra il 1965 e il 1970 firmò, proprio con Montanelli, i primi sei volumi della “Storia d’Italia” edita da Rizzoli, con cui acquisì grande notorietà. Fu proprio Gervaso a curare con precisione la scansione cronologica dell’Italia dal Medioevo al Settecento illuminista e riformatore. Per uno di quei volumi vinse con Montanelli il Premio Bancarella. Era il 1967 e ottennero il riconoscimento per “L’Italia dei Comuni. Il Medio Evo dal 1000 al 1250”. Lo scrittore tornò a vincere quel premio nel 1973, da solo, con la biografia “Cagliostro”. Gervaso fu uno dei primi commentatori della tv commerciale di Silvio Berlusconi, dove si distinse per il suo eloquio brillante e pungente. Dal 1996 condusse il programma “Peste e Corna”, andato in onda su Rete 4, fino al 1999 con uno share del 10-15 per cento.