Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Il Tempo” in cui ha parlato della propria firma a sostegno dei referendum sulla giustizia: “Al momento il mio partito non ha ancora preso una decisione formale, ma non c’è dubbio che i quesiti, dalla responsabilità civile alle modifiche alla Severino alla separazione delle carriere, siano questioni sulle quali Italia Viva ha dimostrato di essere particolarmente sensibile”. In attesa che il sodalizio renziano si pronunci, Giachetti ha bollato come “surreale” la storia del favore a Matteo Salvini attraverso la sottoscrizione di questi referendum.



In particolare, l’intervistato ha rimarcato di non essere interessato alla bontà o meno delle intenzioni, quanto piuttosto al pragmatismo, alla concretezza dei fatti. In altri termini, se su battaglie che insieme ai radicali Giachetti ha condotto per anni Salvini avesse dei ripensamenti e si impegnasse per concorrere a tradurle in fatti concreti, per lui le porte sarebbero “non aperte, ma spalancate. Se ce la faremo a raccogliere le firme, il favore sarà a una giustizia più giusta”.



ROBERTO GIACHETTI: “POLEMICHE A LEGGE SEVERINO E ALLA CUSTODIA CAUTELARE? IPOCRITE”

Per quanto riguarda le polemiche sui quesiti legati alla legge Severino e alla custodia cautelare, su “Il Tempo” Roberto Giachetti ha asserito che più che infondate sono “ipocrite”, in quanto, parole sue, la custodia cautelare dovrebbe essere “un’eccezione debitamente motivata secondo la Costituzione e, invece, in un Paese che ha ribaltato la presunzione di innocenza in presunzione di colpevolezza, ormai è la norma. Basti pensare che nelle nostre prigioni circa un terzo dei detenuti è in attesa di giudizio e una buona parte, ci dicono i dati, risulterà poi innocente”.



Poi, una frecciata al Movimento Cinque Stelle, che, a detta di Giachetti, fino ad oggi ha fatto muro di fronte a qualunque iniziativa che cercasse di riformare in senso garantista l’ordinamento giudiziario. “Mi auguro che le parole di Di Maio, a proposito del caso Ugetti, possano rappresentare l’inizio di un ripensamento anche da parte loro”. Per quanto attiene al PD, c’è già stata una pronuncia per il “no”, ma agli occhi di Giachetti appare incomprensibile in che modo i referendum potrebbero ostacolare le riforme su cui sta lavorando il ministro Marta Cartabia, atteso che uno solo dei quesiti, quello sull’elezione del CSM, interviene sul medesimo tema.