Lo sport fu una delle grandi passioni che animarono la vita di Roberto Gómez Bolaños, oggi celebrato anche da Google con un doodle personalizzato. A dimostrazione della sua grande passione, il fatto che realizzò ben due film con il suo personaggio noto come El Chanfle, nella commedia sportiva messicana del 1978. Grazie a questo personaggio, il comico oggi omaggiato ha visto il suo sogno diventare realtà segnando con la maglia del Club América che tanto amava e verso il quale ha sempre manifestato grande ammirazione. La sua grandezza nel mondo era tale che le star del calcio come Neymar e Maradona lo ricordavano e lo imitavano. Celebra la foto con l’argentino, commosso alla sua sola vista. Anche Pelé, Lionel Messi, Javier ‘Chicharito’ Hernández, Carlos Vela, Javier Masserano (Barcellona), Luis García (Ex Liverpool) e i piloti Felipe Massa (Brasile) e il messicano Sergio ‘Checo’ Pérez hanno mostrato la loro ammirazione nei confronti di Roberto Gómez Bolaños. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ARTISTA DEL DOODLE “FUORI LA SUA AMATA PERSONALITÀ”

“Chespirito” era il soprannome con il quale era noto Roberto Gómez Bolaños, al quale oggi Google ha dedicato il suo doodle che continua a campeggiare tra le pagine del motore di ricerca. Il disegno è stato realizzato da Helene Leroux e lo ritrae mentre esce dallo schermo di un televisore. Il sito spagnolo 20 Minutos ha spiegato cosa si cela dietro la scelta del doodle. Parlando del grande comico, attore, artista, scrittore e produttore televisivo messicano, lo stesso Big G ha commentato: “Grazie per tutte le risate, Chespirito: il tuo sorriso contagioso porta gioia alle famiglie di tutto il mondo!”. Per onorare questo personaggio nato 91 anni fa, il gigante della tecnologia ha deciso di non mostrarlo caratterizzato come uno dei suoi personaggi che lo resero celebre ma di farlo apparire in abito nero, con le iniziali “Ch” sul bavero, omaggio a tutti i personaggi le cui iniziali erano proprio queste lettere. Helene Leroux nel creare il doodle ha affermato che si è trattata di una scelta per evidenziare “l’attore stesso” e non i suoi personaggi. “Ho studiato alcune pose che Chespirito era solita fare e ho pensato che avrebbe senso farlo uscire dalla televisione e sorridere al pubblico per riflettere la sua amata personalità”, ha detto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL PICCOLO SHAKESPEARE MESSICANO OSSESSIONATO DAL “CH”

“Chespirito”. Tradotto dallo spagnolo, “piccolo Shakespeare”. Un diminutivo, insomma. Questo era il nome d’arte dell’attore e sceneggiatore messicano Roberto Gómez Bolaños, affibbiatogli per la prima volta dal regista Agustín Delgado. Ché poi, a ben pensarci, appellativo più calzante non poteva esserci per un’artista di bassa statura e contraddistinto dall’abilità nella scrittura e nella narrazione di storie sul piccolo schermo. Tanti i personaggi creati da Gómez Bolaños: si va da Chapulín Colorado sino a El Chavo, passando attraverso Chómpiras, il Doctor Chapatín, Vicente Chambón e Chaparrón Bonaparte. Un’abbondanza di nomi contenenti le lettere “ch”: non un caso. Lo stesso attore motivò questa curiosità dicendo che aveva notato che numerosi termini osceni iniziavano proprio così e aveva scelto di mantenere questa caratteristica lessicale nei nomi delle sue “creature”. Roberto Gómez Bolaños ricevette un prestigioso riconoscimento il 20 novembre 2013 con la motivazione di aver rivestito i panni di una delle personalità più importanti del panorama televisivo, latinoamericano e non. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



ROBERTO GÓMEZ BOLAÑOS CHI È? “CECCO DELLA BOTTE” E “UN’AUTENTICA PESTE”: SERIE CULT ’80

Roberto Gómez Bolaños è divenuto famoso in Italia grazie a Cecco delle botte, personaggio di una serie tv trasmessa su Rete A a fine anni ’80, con il titolo modificato in “Un’autentica peste”. Il telefilm, che venne trasmesso anche in Spagna, Portogallo, Russia, Giappone e diverse altre nazioni, vide come protagonisti degli attori, tutti di età compresa fra i 30 e i 50 anni, che interpretavano dei bambini di otto e nove anni. Esilarante vedere i vari protagonisti, fra cui appunto il grande Bolanos, vestirsi con dei vestiti di bimbi di quella età. Cecco, il personaggio interpretato dal Chisperito, aveva una sua battuta tipica, ovvero la frase «L’ho fatto apposta ma senza volere». Chicco (Carlos Villagrán) è invece il suo migliore amico, un “bimbo” vestito da marinaretto con tanto di cappellino, il cui cavallo di battaglia è invece la frase “non mi sei simpatico”. Chicco ha una mamma molto protettiva (María Antonieta de las Nieves) che è innamorata del Professore Cacciapalle (Rubén Aguirre), che abita dentro un barile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ROBERTO GÓMEZ BOLAÑOS CHI È? IL PIU’ GRANDE ATTORE COMICO DEL MESSICO

Roberto Gómez Bolaños divenne famoso in tutta l’America Latina, ma anche negli Stati Uniti e in Spagna, a cavallo fra la fine degli anni ’60 e i ’70, grazie ai suoi numerosi personaggi e ai suoi programmi televisivi. A conquistare il pubblico fu in particolare la simpatia degli attori, non soltanto dello stesso Chesperito, ma anche di altri protagonista dei suoi programma, leggasi Edgar Vivar, Carlos Villagrán, Ramón Valdés, María Antonieta de las Nieves, Rubén Aguirre, Angelines Fernández, Florinda Meza, Raúl Padilla, e infine, Horacio Gómez Bolaños. Tutti attori che all’epoca erano conosciutissimi anche a livello internazionale. Passati gli anni ’70, la fama di Bolanos non diminuì, e nel 1980 venne creato un programma settimanale in cui tutti i suoi sketch vennero riuniti in un solo spazio, una sorta di antenato di Zelig, che rimase in onda per ben 15 anni, fino al 1995, quando lo stesso Bolaños aveva già 66 anni. Nel 2000 venne invece celebrato il 30esimo anniversario del programma El Chavo del Ocho, sul canale Televisiva, mentre il 20 novembre del 2013, Chesperito ottenne il premio Ondas Iberoamericano Award, per la carriera più eccezionale in tv. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ROBERTO GÓMEZ BOLAÑOS CHI È? GLI ANNI ’60 E L’APOTEOSI

La carriera da attore di Roberto Gómez Bolaños prese il via in particolare negli anni ’60. Quando Chesperito venne chiamato nel 1968 dalla neonata “Televisione Indipendente del Messico”, gli venne riservato uno spazio settimanale di mezz’ora, e nacque così il programma “Los supergenios de la mesa cuadrada”, in cui appunto il protagonista fu proprio l’artista messicano celebrato quest’oggi da Google. Fu l’inizio dell’apoteosi, visto che due anni dopo, nel 1970, recitò con il suo soprannome, Chisparito, dando vita al personaggio di “Chapulín Colorado” in un altro programma seguitissimo. Nel 1971 fu poi la volta di “El Chavo”, altro personaggio iconico di Bolanos: il pubblicò amò a tal punto i due nuovi personaggi, che il programma venne suddiviso in due parti da mezz’ora, ognuno dedicato a ciascuno dei personaggi di cui sopra. Roberto Gomez Bolanos diede poi vita a “Chómpiras”, il “Doctor Chapatín”, “Vicente Chambón” e “Chaparrón Bonaparte”, e intervistato in seguito da Tereza Rodriguez, spiegò che scelse tutti nomi che iniziavano con la “ch”, in quanto queste iniziali caratterizzavano “molti termini osceni in Messico”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ROBERTO GÓMEZ BOLAÑOS CHI È? GLI STUDI E L’APPRODO NEL MONDO PUBBLICITARIO

Roberto Gómez Bolaños nacque nel 1929, figlio di una segretaria (morta a fine anni ’60) nonché di un artista, il pittore, fumettista e illustratore Francisco Gomez Linares, morto invece quando il figlio aveva appena sei anni. Dopo essersi diplomato, decise di studiare ingegneria presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico, ma non concluse il percorso di studi. L’ingegneria era infatti troppo “schematica” e razionale per lui, che invece era un creativo. Si dedicò così al mondo della pubblicità per le radio e la televisione, e negli anni ’50 iniziò anche la carriera da sceneggiatore, ottenendo fin da subito degli ottimi risultati. Scrisse infatti diverse sceneggiature per film, comparendo tra l’altro anche come attore nella pellicola del 1960 “Dos criados malcriados”. E’ in quel periodo che si guadagna il soprannome di Chespirito, che è il diminutivo del grande scrittore Shakespeare. Ad affibbiarglielo fu il regista Agustín P. Delgado, che decise di premiare la capacità di scrivere storie molto simili a quelle del poeta inglese. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ROBERTO GÓMEZ BOLAÑOS CHI È E COSA C’ENTRA CON L’ITALIA?

Cosa c’entrerà mai Roberto Gómez Bolaños “Chespirito” con l’Italia? Il doodle di Google di oggi ha lasciato perplessi moltissimi navigatori, abituati peraltro alle stranezze di Big G, e pronti a scoprire chi è Roberto Gómez Bolaños e come mai campeggi, con una “camiseta” molto simile a quella di un arbitro, su quella che è probabilmente la homepage della stragrande maggioranza degli italiani. Roberto Gómez Bolaños è un personaggio televisivo famosissimo in America latina, soprattutto in Messico. Uno degli attori comici che ha segnato un’epoca in modo bizzarro e surreale, e che alla fine degli anni ’80 è approdato con il suo personaggio più iconico, Cecco della Botte, anche nel nostro paese. In quel circuito di reti locali che in quegli anni erano floride e che hanno costituito il terreno fertile per telenovelas, film di genere e di piccole perle come quella di cui parliamo. E così, Antenna 3 e Rete A sono state le reti televisive che hanno diffuso in Italia questo personaggio di Roberto Gómez Bolaños, ovvero Cecco della Botte, il titolo modificato “Un’autentica peste“, in cui interpretava un orfano che dormiva in un barile, e «Chapulin Colorado», un super eroe con le antenne armato con un martello giallorosso. Quest’ultimo personaggio ha ispirato l’Uomo Ape (Bumblebee man) dei cartoni animati Simpsons, l’attore tv di Springfield che recita travestito da bombo nelle improbabili commedie messicane.

Roberto Gómez Bolaños e il funerale allo stadio… tra centinaia di Uomini Ape

Roberto Gómez Bolaños morì a 85 anni nel 2014 e i suoi funerali furono paragonabili a quelli di una vera e propria rockstar. Anche se Roberto Gómez Bolaños morì a Cancun, infatti, i funerali si svolsero nella sua città natale, Città del Messico, e niente meno che allo stadio Azteca, capace di contenere 105mila persone a sedere. Al centro del campo fu allestito una sorta di altare dove venne portata la bara seguita da un corteo di centinaia di persone, decine e decine delle quali vestite da Uomo Ape. E se questo può sembrare… bizzarro, per così dire, beh dobbiamo ricordare che Roberto Gómez Bolaños fu un personaggio decisamente sopra le righe. Roberto ha ammesso di aver fumato per 40 anni. Da ragazzo gli piaceva giocare a calcio e praticare boxe. Secondo Augusto Rattoni, amava la pittura e disegnare paesaggi e volti. Gómez Bolaños ha avuto due relazioni. In un primo momento si è sposato con Graciela Fernández, con la quale ebbe sei figli. A causa della sua popolarità si separarono dopo 23 anni di matrimonio. Il matrimonio successivo è stato nel 2004 con Florinda Meza, che copriva il ruolo di Doña Florinda in El Chavo del Ocho. E quando aprì, nel 2011, quindi già ottuagenario, un account su Twitter in meno di una settimana raggiunse mezzo milione di follower.