Giuseppe Conte

ha chiesto al centrodestra di assumersi le sue responsabilità in merito al Mes, il cosiddetto Meccanismo Europeo di Stabilità. Lo ha fatto in conferenza stampa, in quel duro attacco a Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E se invece il “nemico” fosse in casa? Concedeteci questa forzata battuta, ma spontanea considerando che potrebbe chiedere lo stesso al suo alleato di governo, il Partito democratico, che non si è mai opposto all’approvazione del Mes. Anzi, c’era Roberto Gualtieri, attuale ministro dell’Economia, ad occuparsene. Nel 2011 è stato infatti relatore insieme ad Elmar Brook del progetto di decisione del Consiglio europeo che ha modificato l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente al meccanismo di stabilità per gli Stati membri con l’euro come moneta. Proprio grazie a questa modifica ko statuto del Meccanismo europeo di Stabilità trovò fondamento all’interno dell’Unione europea. Se il Mes è una trappola, ha detto Conte, allora il centrodestra deve assumersi le sue responsabilità davanti agli italiani. Ma allora dovrà farlo anche il ministro che ha lodato per la trattativa all’Eurogruppo?



ROBERTO GUALTIERI, NO MES? MA NEL 2011 NE ERA RELATORE

È stato il deputato Claudio Borghi su Twitter a tirare in ballo Roberto Gualtieri in relazione al Mes: “Guardate chi ha mandato il Governo in Europa a dire NO MES. Ebbene si, quello che quando stava venendo progettato ne era il relatore. Cosa avrebbe mai potuto andar male?”, ha scritto il deputato leghista. Ma in effetti bastava consultare la pagina Wikipedia dell’attuale ministro dell’Economia per trovare anche il link alla pagina del Parlamento europeo relativa al progetto di modifica dell’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l’euro. Il fatto che Gualtieri ne sia stato relatore non deve sorprendere visto che tutto il Pd ha votato per il Mes. Di sicuro è una materia che conosce bene e quindi ha gli strumenti per ritenerlo uno strumento inadeguato per l’emergenza che sta attraversando l’Italia a causa del coronavirus. Il punto è un altro: se Conte attacca il centrodestra, non può tacere sul ruolo che ha avuto il Pd nel 2011-2012.




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