E’ stata ricoverata in ospedale Marianna Puolo, la mamma del commissario tecnico della nazionale italiana, Roberto Mancini. La donna, come riferisce il Quotidiano Nazionale, ha accusato un malore nella mattinata di ieri: si è sentita poco bene ed è stato così costretta al ricovero presso l’ospedale locale, il Carlo Urbani di Jesi. Stando a quanto emerso, si tratterebbe di una complicanza dovuta al recente intervento chirurgico al ginocchio, di cui aveva parlato così ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: «Non so quante donne alla mia età lo avrebbero fatto (la mamma di Mancini ha 75 anni ndr), ma adesso le cose vanno decisamente meglio e non voglio altro che rivedere mio figlio a casa».



Ieri il commissario tecnico fresco di vittoria ad Euro 2020 ha fatto visita alla madre, per poi godersi un po’ di “relax” dopo le grandi emozioni vissute negli ultimi giorni post successo di Wembley. La mamma, comunque, sarebbe vigile e in attesa di ulteriori accertamenti, fatto sta che per il ct dell’Italia il momento non è stato affatto semplice, e di conseguenza lo stesso resterà ancora qualche giorno nelle Marche, prima di fare ritorno a Roma dalla moglie e godersi il meritato riposto in qualche meta turistica.



MAMMA ROBERTO MANCINI, MARIANNA PUOLO, RICOVERATA: LE SUE PAROLE DOPO LA VITTORIA

«È una cosa unica, è una cosa unica – aveva raccontato ancora la mamma alla Gazzetta dello Sport subito dopo il trionfo europeo – cosa devo aggiungere ? Che è una gioia indescrivibile. Domenica la sofferenza è stata davvero tanta – aveva aggiunto – mi è piaciuto molto il finale, ma io e Aldo abbiamo sofferto con quei rigori».

La mamma di Roberto Mancini aveva svelato di aver sentito il figlio domenica mattina, poche ore prima la finalissima con l’Inghilterra: «Era tranquillo, come al solito. E’ sempre stato così per tutto questo mese. Io gli chiedevo: ma vinciamo 1-0 o 2-0? E lui non si è scomposto: “Mamma, basta che vinciamo, l’unica cosa che conta è quella”. E’ stato di parola, è un combattente, fantastico. Ma lo sono stati tutti i ragazzi che dal primo giorno hanno costruito questo gruppo meraviglioso».