Roberto Mancini non ha dubbi: anche se gli europei sono stati rinviati, la Nazionale, in futuro, avrà buone possibilità di vittoria: “È stato molto difficile anche per noi che stavamo preparando tutto per questa manifestazione così importante. Allo stesso tempo – precisa Mancini Da noi… a ruota libera – credo che può essere un piccolo vantaggio anche per noi perché, essendo una squadra giovane, un altro anno di esperienza, per alcuni ragazzi, credo possa essere molto utile. E credo che potremmo essere tra le squadre che potranno vincere il prossimo campionato d’Europa”. Ripartire non sarà facile: “dipenderà molto da quando inizierà il campionato, poiché si accumuleranno una serie di partite tra club nazionali e internazionali e potrebbe essere un problema”, ma Mancini spera che tutto questo possa portare anche del bene: “vorrei che fossimo persone migliori, questo che è accaduto ci ha insegnato tante cose, che si può essere più potenti, più belli, più ricchi di tutti, però – conclude Mancini – poi arriva un nemico invisibile e ti abbatte come niente”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
Roberto Mancini: “Una situazione inimmaginabile”
Roberto Mancini ospite della nuova puntata di “Da noi…a ruota libera“, il programma condotto da Francesca Fialdini e trasmesso domenica 12 aprile 2020 alle ore 17.35 su Rai1. Una grandissima festa di Pasqua con la partecipazione anche dell’allenatore della Nazionale Italiana che in questi giorni ha rilasciato una lunghissima intervista al “IL” de Il Sole 24 ore parlando del tragico momento che l’Italia e il resto del mondo sta vivendo per il Coronavirus. “Una situazione inimmaginabile, improvvisa, drammatica” – ha precisato l’allenatore – “il momento in cui ci troviamo, tutti, non ha paragoni. L’aspetto peggiore è vedere ammalarsi e morire così tante persone e non avere alcun potere per impedirlo. Spero che questo incubo finisca presto, che si possa tornare a una vita normale… Non posso non pensare a tutte le famiglie che stanno vivendo questi lutti”. Impossibile pensare a quando e come sarà possibile tornare in campo a giocare: “adesso non è il momento di pensare a cosa comporta questo non vederci per gli appuntamenti. Spero accada molto presto: quando ci vedremo avremo modo di riflettere su come muoverci per il futuro. Davvero, spero accada presto: significherebbe che la situazione nel mondo è rientrata e che smetteremo di vedere gente morire”.
Roberto Mancini: “il campionato con la Sampdoria resta il più importante”
Il mondo del pallone si è fermato. L’emergenza sanitaria da Coronavirus ha fatto bloccare il campionato di Serie A e anche i prossimi Europei 2020 allo stop forzato. Roberto Mancini, uno dei numeri uno del pallone, si è raccontato in una lunghissima intervista rilasciata al Sole24ore parlando di questo tragico momento storico e non solo. In particolare l’allenatore della Nazionale Italiana di Calcio ha parlato anche della sua straordinaria carriera che l’ha visto protagonista prima sul campo e poi fuori. Ricordando la sua carriera da calciatore Mancini non ha alcun dubbio su quello che è stato il momento più importante della sua vita: “Il campionato con la Sampdoria (nel 1990/91, nda) senza alcun dubbio. È stata un’impresa impossibile da pensare e, forse, anche impossibile da ripetere”. Da allenatore, invece, il momento più importante è stato: “la Premier League con il Manchester City nel 2012. Per un italiano vincere all’estero è sempre importante. Poi è stato un titolo vinto in rimonta e all’ultimo secondo dell’ultima partita del campionato…”. La consacrazione come allenatore, invece, è arrivata all’Inter di Massimo Moratti che definisce un “presidente fantastico”. Un posto importante nel suo cuore però è tutto per la città di Genova: ” è la città dove ho vissuto di più, in un momento particolare: abbiamo costruito una squadra impensabile che poteva contare su un presidente come Enrico Mantovani, che era il migliore al mondo”.
Roberto Mancini: “la Nazionale? Speriamo di tornare presto in campo”
Impossibile per Roberto Mancini non parlare dell’esperienza come allenatore della Nazionale Azzurri. Come sappiamo gli Europei 2020, previsti per il mese di giugno e luglio, sono stati posticipati al prossimo anno. Una decisione obbligata considerando il numero di morti e contagi nel mondo legati alla pandemia da Covid-19. Il ct della Nazionale non ha idea di come e quando finirà tutto questo e circa il futuro degli Azzurri ha detto: “valuteremo quando si torneranno a disputare i campionati nazionali, vedremo le decisioni dell’Uefa. Quando potremo cominciare a vederci, quando torneremo a giocare insieme, ci sarà modo per pensarci. Spero che questo accada presto, perché vorrà dire che questa triste situazione sarà terminata e non vedremo più gente morire”. Infine come allenatore ha precisato cosa deve avere un giocatore per essere scelto nella rosa degli Azzurri convocati in Nazionale: “tendenzialmente deve essere tecnico: il calciatore che porto in azzurro deve essere capace di farsi spazio e avere la testa (il carattere) per essere un punto di riferimento sia dentro che fuori dal campo. Deve fare la differenza”.