Roberto Mancini è stato di gran lunga l’artefice del successo italiano agli scorsi campionati Europei. Competizione del 2020 ma svoltasi nel 2021 a causa della pandemia da Covid-19, che ha costretto la posticipazione degli stessi campionato per l’anno successivo. Un Europeo che ha fatto ritornare la voglia di calcio e di unione, che mancava dalla vittoria ai mondiali del 2006 in Germania. Italia che ha, dunque, vinto l’Europeo, il primo itinerante, ed il secondo della propria storia. Ben diversi i Mondiali, competizione nella quale l’Italia detiene 4 trofei del primo posto (1934-1938.1982 e 2006).



Europeo vinto e l’Italia è tornata sul tetto del calcio, eppure, qualcosa è andato storto: l’Italia non parteciperà ai prossimi campionati mondiali in Qatar, che si svolgeranno d’inverno nel 2022. Il motivo? Un girone sottovalutato ed uscita nel turno di qualificazione a scontro diretto perso contro la Macedonia, grazie al gol “dell’italiano ex Palermo”, Trajkovski. Intervistato dai colleghi de ‘Il Giornale’, Roberto Mancini ha parlato dei successi e dell’imminente Serie A: “Due mesi di pausa sono un’incognita. Guarderò i Mondiali, ma penso alla Coppa Campioni: il sogno è uno Juve-Inter o un Milan-Napoli“.



Roberto Mancini: “Cessioni in Serie A? Ormai il calcio è così”

Il tecnico della Nazionale risponde ai quesiti sul prossimo campionato di Serie A: “Sarà un torneo anomalo. Mai visto sospenderlo per due mesi. Non sarà semplice. Quando ho debuttato io, nel 1981, fecero giocare in Italia un Mundialito club e la serie A non giocò solo per venti giorni. Qui le squadre si fermeranno pur continuando a lavorare. Sarà tutto più difficile”, dice Roberto Mancini, che poi torna sul Mondiale: “Quello che è successo ci rimarrà in testa per tanto tempo. Se ricapiterà sapremo la strada da prendere. E comunque l’Italia resta sempre una delle grandi da battere: lo dice la storia. E non dobbiamo mancare di ottimismo”.



Roberto Mancini poi parla dei giovani italiani ceduti all’estero come Gianluca Scamacca o Lorenzo Lucca: “Spero abbiano possibilità di giocare. Così sarebbe positivo. Così si cresce. Gli italiani una volta restavano sempre qui, ora sono ancora pochi rispetto a quelli di altre nazioni”. Scamacca? Aveva già fatto l’esperienza, è stato uno dei primi ad emigrare: in Olanda. In Premier può dare tanto, ma non sarà facile. L’importante è che giochi e migliori”. Il tecnico poi conclude parlando di Lorenzo Lucca: “Una grande possibilità per migliorare tecnicamente. Non avrà pressione ma sarà in una squadra che deve vincere sempre. L’Ajax è come Real, Barcellona, Juve ed altre dove un pari è una sconfitta. Ma la scuola Ajax vale“.