Non è un periodo facile per Red Sox, nome d’arte del tassista bolognese Roberto Mantovani, alle prese con atti intimidatori a danno della sua immagine e, soprattutto, del suo taxi. Praticamente da sempre il tassista felsineo si spende in diverse battaglie che evidentemente ha a cuore e più volte ha dovuto fare i conti con conseguenze piuttosto gravi e inquietanti. Da alcuni colleghi non era stata ben digerita, a quanto pare, la lotta contro i No Pos, anche se l’attacco più recente a suo a dire avrebbe radici diverse.



Dagli insulti alle croci celtiche disegnate sul proprio Taxi, Red Sox ha dovuto allenare moltissimo la sua pazienza. “Ma tutto questo mi fa pensare che si tratti di violenza contro le donne”, ha detto parlando ai microfoni di Sky TG24, dato che nell’ultimo periodo si sta battendo soprattutto in difesa della donne, grazie anche alla collaborazione con la Casa delle Donne a cui grazie a varie campagne social destina preziose risorse.



Roberto Mantovani, tutti gli attacchi e le intimidazioni subite da Red Sox

“Non so dire con certezza se sono stato attaccato per la mia battaglia come taxista o perché sostengo la Casa delle Donne, ma le scritte e i loghi cancellati mi fanno pensare che si tratti di violenza contro le donne”, ha ribadito il tassista. Non è la prima volta, purtroppo, che Roberto Mantovani deve fronteggiare imprevisti di questo tipo: in passato infatti gli furono tagliate le gomme, oltre a trovarsi la cassetta delle lettere piena di escrementi.

Tutto perché sui social aveva condiviso i dati dei propri guadagni, attaccando implicitamente i colleghi disonesti che a suo dire evaderebbero il fisco. Questo e altro è raccontato nel suo libro Tassista di notte, dove Roberto rivela le strategie messe in atto dai dei furbetti che dichiarerebbero meno, molto meno, di quanto incassato realmente.