«Torno in campo»: così l’ex Governatore della Regione Lombardia oltre che ex segretario della Lega Roberto Maroni su Facebook dopo lo “scoop” dato ieri a Repubblica. Nei giorni in cui la sua figura torna d’attualità nell’inchiesta-filone sui 49 milioni della Lega per le perquisizioni nella Lombardia Film Commission, Maroni attacca il sistema mediatico che si sta creando ancora contro il Carroccio e contro la sua gestione passata. «Oggi vado alla mia sezione di Varese e prendo la tessera della nuova Lega di Salvini come militante. Tengo a specificare che l’ho fatto perché mi è stato garantito il doppio tesseramento con la vecchia Lega Nord e relativa anzianità di servizio», ha spiegato a Repubblica “Bobo” Maroni spiegando poi su Facebook i motivi reali della sua decisione solo apparentemente “improvvisa”. «Ho fiducia nella giustizia, ma questi attacchi alla Regione Lombardia, alla Lega e al sottoscritto sono frutto di un’evidente avversione politica che alberga da tempo in certi palazzi», attacca l’ex n.1 della Lega prima dell’era Salvini.



MARONI TORNA NELLA LEGA “BASTA ATTACCHI”

Ma è sul fronte giudiziario che Maroni si è del tutto convinto a ritornare un “semplice” militante dopo anni di “stop” dalla politica: « Sopporto cristianamente la flagellazione di processi ingiusti, mediatici e non, ma – precisa ancora su Facebook – quando sarà il momento torno in campo. Per riportare finalmente la politica e la magistratura nei ruoli e nei confini che la Costituzione ha loro assegnato». Nell’intervista a Rep, Roberto Maroni spiega di non aver ancora deciso se intentare lui stesso un’azione legale contro chi «ha infamato la Regione Lombardia e la mia giunta». Dopo esser stato attaccato dal suo predecessore alla guida del Pirellone, Roberto Formigoni, sulla gestione della sanità regionale e sul piano anti-pandemia, Maroni decide di non replicare, mentre è decisamente più duro sugli attacchi giudiziari pervenuti sul fronte LFC: «Contrariamente a quanto insinuato da alcuni giornali, non c’è stato alcun ‘regalo’ alla Lombardia Film Commission da parte della Regione Lombardia. Nella seduta del novembre 2015 la giunta regionale deliberò (in modo assolutamente trasparente e regolare, come sempre) l’assegnazione di contributi straordinari agli enti di spettacolo partecipati dalla Regione, tra cui la Scala, il Piccolo Teatro, la Fondazione Pomeriggi Musicali e la LFC», spiegava ancora ieri sui social. Così Maroni ritorna in campo, con la chiosa finale «in questi anni ho subito processi assurdi, ma c’è un limite a tutto, non sono disponibile a subire altre offese. Quindi sono disposto a tornare in battaglia, anche dal punto di vista politico».

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