Roberto Obert diventerà uno dei principali sospettati per l’omicidio di Gloria Rosboch fin dal ritrovamento del corpo della professoressa. Siamo nel 2016 quando il benestante di Forno Canavese confessa agli inquirenti di essere stato plagiato dall’amante più giovane, Gabriele Defilippi. “Mi comportavo come un servo, sia perché affascinato sia impaurito”, dirà l’uomo al gip di Ivrea durante un’udienza, riferisce Il Corriere della Sera. Lui, un tempo impiegato e proprietario di una casa, sarà il primo a confessare il delitto e a permettere alle autorità di ritrovare il corpo di Gloria in una cisterna di frazione Pertusio, vicino a Castellamonte. Emergerà così anche la relazione fra i due imputati: “Gabriele era molto suadente… potrei dire che ero invaghito di lui”. Poi Obert scaricherà la colpa su Defilippi, indicandolo come l’autore del piano diabolico. “È stato Gabriele a prendere l’iniziativa“, dichiarerà, “devo confessare che ero fortemente attratto da lui… Gabriele ha una personalità molto forte, al di là della sua età. Non ricordo esattamente come sia iniziata, so per certo che è stato lui a prendere l’iniziativa quando lui ha capito che io ero attratto fisicamente da lui”. Fra i due esiste quindi una relazione fatta di rapporti fisici, a volte a tre. Gabriele è solito chiedere a Obert una mano nei momenti di difficoltà. Così contatterà proprio l’amante quando “la questione Gloria” diventerà troppo scottante da gestire. La professoressa infatti pretende di ottenere quei 187 mila euro che ha dato a Gabriele con la promessa di una vita insieme. Scoperta la truffa, l’insegnante denuncia il ragazzo e in qualche modo firma la propria condanna. “Ricordo che all’inizio della nostra relazione mi agganciò chiedendomi una somma di denaro di 200 mila euro che gli servivano per un affare”, dirà Obert, “Avendo io capito che qualcosa nel discorso non andava, e anche per il fatto che non avevo soldi, non acconsentii”.
Roberto Obert, i giudici pensano che abbia ucciso Gloria Rosboch con…
Roberto Obert si è lasciato coinvolgere dal complice Gabriele Defilippi per uccidere Gloria Rosboch: questa la visione dei giudici, che in terzo grado confermeranno all’ex impiegato una condanna di 18 anni e 9 mesi. “Ritengo che mi abbia coinvolto apposta, perchè mi ha visto debole”, ha detto Obert durante una delle prime confessioni, riportate da Il Corriere della Sera, “adesso devo ammettere che appare quasi impossibile spiegare il mio comportamento“. In base alle sue dichiarazioni, Obert ha cercato anche di fuggire in seguito al delitto, ma poi si è fermato per via della paura che Gabriele riusciva ad incutergli. “Frequentava delle persone su a Pinerolo poco raccomandabili”, ha sottolineato, “lui mi raccontava così, che erano di una famiglia mafiosa. Me lo disse diverse volte, non so se per minacciarmi”. Oggi, domenica 10 maggio 2020, Un giorno in pretura analizzerà da vicino il cado di Gloria Rosboch e le posizioni dei suoi assassini. Caterina Abbattista, la madre di Defilippi, è stata l’unica a ricevere l’assoluzione lo scorso febbraio. Obert invece è riuscito ad ottenere una pena più mite anche grazie alla collaborazione con gli inquirenti, fin dalla prima confessione. Sul fatto che l’uomo fosse presente al momento del delitto non ci sono mai stati dubbi: qualche giorno prima del delitto si trovava con Defilippi nei pressi della stessa cisterna in cui è stata gettata Gloria. Un sopralluogo fatto per assicurarsi che il posto fosse quello adatto.