«Questo è pericoloso»
: così Matteo Salvini sulle dichiarazioni choc di Roberto Saviano sulla cocaina, al centro della serie Zero Zero Zero presentata al Festival di Venezia 2019, per la regia di Stefano Sollima. L’autore di Gomorra ha colto la palla al balzo per replicare all’ex ministro dell’Interno, rincarando la dose dopo gli ultimi scontri: «Eccolo qua, è tornato in campagna elettorale (per sua scelta) e quindi spera in una visibilità di riflesso, dato che da un po’ le giornate si aprono con Salvini confinato nelle ultime pagine della cronaca politica; per uno abituato a tenere il Paese in continua fibrillazione, deve essere dura. Vedrete che tra poco comincerà di nuovo a promettervi che mi toglierà la scorta, poi vi dirà che non è di sua competenza, poi vi dirà che abbasserà le tasse, eccetera eccetera. Poi, con la coda di paglia, si darà alla fuga prima di ogni manovra economica». E chiude con una provocazione: «Lui è così. Però si rassegni l’ex Ministro della Mala Vita, è il potere a pretendere attenzione, non chi lo ha perduto, peraltro in maniera ridicola». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
NUZZI VS SAVIANO: “SBAGLI”
Ha avuto diversi commenti e notevoli critiche la provocazione lanciata da Roberto Saviano sulla cocaina da legalizzare, a margine della presentazione della serie tv-evento di Stefano Sollima: su tutti, interessante quello del giornalista-conduttore di Quarto Grado Gianluigi Nuzzi che risponde a tono allo scrittore di Gomorra e non si limita all’insulto come invece molti hanno “sparato” in queste ore post-provocazione. «La cocaina riduce le sinapsi (per il deficit di D-serina) logora la considerazione di se, altera i rapporti personali, uccide la vita», scrive su Instagram il giornalista che punta sul contenuto specifico della dichiarazione di Saviano, tra l’altro motivata dalla critica sociale avanzata dallo scrittore partenopeo sulla «vita che è una merda». Non solo, per Nuzzi l’errore di Saviano è doppio: «ho visto troppe persone rovinarsi con la cocaina per dare torto a Paolo Borsellino che, al contrario di te, diceva no alla legalizzazione. La cocaina e’ una pianta tossica che va estirpata. Non ci sono altre soluzioni» conclude Gianluigi Nuzzi. (agg. di Niccolò Magnani)
“LEGALIZZARE LA COCAINA”, SAVIANO CHOC
torna a fare discutere. Lo scrittore, a Venezia 76 per presentare “Zerozerozero”, la serie tv diretta da Stefano Sollima e tratta dal suo romanzo-inchiesta del 2013, ha parlato della cocaina. Il suo parere è netto: «Andrebbe legalizzata». E questo perché «solo così si bloccherebbero i pozzi di petrolio delle organizzazioni criminali». La legalizzazione della cocaina, per Roberto Saviano, «trasformerebbe l’economia mondiale». Lo scrittore spiega che «il narcotraffico di cocaina attraversa il mondo legale, gli dà forza, liquidità». E quindi rendere legale questa sostanza «cambierebbe le cose». Parole che sono destinate a far discutere. In questo caso, infatti, non parliamo di droghe leggere, di sostanze stupefacenti come la marijuana, ma di cocaina. La serie tv kolossal “Zerozerozero” comunque è prodotta da Cattleya e Bartlebyfilm per Sky Studios, CANAL+ e Amazon Prime Video.
ROBERTO SAVIANO “COCAINA COME IL PETROLIO”
Parlando della cocaina, Roberto Saviano ha spiegato che è «l’unica materia comparabile al petrolio, la facilità con cui può essere venduta non ha eguali». Lo scrittore, rivolgendosi ad un giornalista, ha lanciato l’ennesima provocazione. «Se io le dessi ora un sacchetto di cocaina, lei la venderebbe prima ancora di lasciare il Palazzo del Cinema». Discorso diverso, aggiunge lo scrittore, per un sacchetto di diamanti. A proposito della diffusione della cocaina, Roberto Saviano si è fatto un’idea chiara. «Perché la cocaina regna? Perché la vita è una merda, ti fa sentire sempre troppo brutto, troppo povero, troppo grasso, ti fa lavorare sempre di più». E infatti, aggiunge lo scrittore, non è un caso se «la prendono operai edili, tassisti, chirurghi». Infine, Roberto Saviano ha fatto una comparazione tra la cocaina e l’eroina. «La cocaina ti attiva con il mondo al contrario dell’eroina che ti disattiva. Ecco perché muove l’economia».