“Solo è il coraggio” è l’ultimo libro di Roberto Saviano, che lo scrittore e saggista ha voluto presentare a Domenica In, ospite di Mara Venier. Ad introdurre la sua ospitata è stato un monologo proprio sul coraggio, partendo da una foto che ritraeva Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, entrambi magistrati, entrambi uccisi dalla mafia nel terribile attentato di Capaci. “Il coraggio è sempre una scelta. Falcone scelse sapendo di correre dei rischi, non è che non aveva paura, tutt’altro”, ha proseguito nel suo monologo, spiegando la differenza tra la paura e la codardia.
Mara Venier, dopo il monologo, ha rammentato Giovanni Falcone ricordandolo con il suo grande sorriso. Perché ha deciso di scrivere un romanzo su di lui? “Significa permettere al lettore di essere accanto a queste storie”, ha spiegato Saviano, “è una storia straordinaria perché spesso crediamo di conoscere tutto ma è stata una storia incredibile, di ostinazione e genio”. La loro storia ha permesso infatti di avere gli strumenti per poter affrontare il problema della criminalità in Italia.
Roberto Saviano: Falcone e l’importanza della figura di Buscetta
Ciò che legava Falcone a Chinnici, il suo maestro, morto anche lui a causa della mafia, era fortissimo. Lo ha spiegato Roberto Saviano oggi ospite di Domenica In. “E’ una staffetta ed io nel romanzo provo a raccontarlo”, ha spiegato lo scrittore, facendo i nomi delle numerose vittime di mafia. Quindi ha ricordato l’importanza del maxi processo: “L’organizzazione crede di poter fare quello che vuole”, ha commentato, dopo ogni uccisione, “prima di Capaci Cosa Nostra aveva la sensazione di poter agire in questo modo violento, ma poi da lì’ cambia tutto”.
La figura di Tommaso Buscetta quanto è stata importante? “Importantissima, Buscetta riconosce il genio di Falcone”, ha spiegato. Nel romanzo Saviano ha anche cercato di mostrare la capacità di Falcone di decriptare i racconti di Buscetta. Per scrivere il suo libro ci ha messo quattro anni e mezzo. Parlando della sua vita, lui si definisce “non vivo e non morto, sei sospeso…”.