Una foto di un bambino mutilato e sfigurato dalle bombe. L’ha scelta Roberto Saviano per pubblicare un post sulla guerra in Ucraina. Nella corsa all’opinione social, però, non può mancare l’attenzione ai particolari, perché il rischio di distorcere le informazioni è altissimo. Ed è questo l’errore che ha commesso lo scrittore, il quale non solo è finito al centro di una bufera social, ma è stato accusato di fare disinformazione, che è la peggior accusa che può capitare a chi di mestiere fa il giornalista. “Non cercare alibi alla guerra di #Putin è il dovere di chi traccia memoria di questo conflitto che si accanisce sui corpi dei civili. Rispettare questo dolore significa non farsi cassa di risonanza della propaganda di Mosca”, ha scritto Saviano.
In questa sede non entreremo nel merito della sua posizione. Ci compete, invece, per dovere di verità, precisare che il bambino raffigurato nella foto allegata al post non è una vittima della guerra in Ucraina che si sta consumando in queste settimane. Si tratta di un bambino rimasto gravemente ferito nel 2015, quindi un anno dopo lo scoppio del conflitto in Donbass. Il bambino ritratto in foto è Mykola Nyzhnykovskyi, rimasto mutilato dopo aver raccolto una granata inesplosa in un campo vicino casa a Mariupol.
LA DISINFORMAZIONE SOCIAL DI ROBERTO SAVIANO
Quel campo durante il conflitto del 2014 era stato trasformato in una zona di addestramento dall’esercito ucraino. È bene ricordare, infatti, che Mariupol già nel 2014 era terreno di scontro tra l’Ucraina e i combattenti separatisti. Per mesi le forze ucraine e quelle di Donetsk si sono contese questa zona, prima del ritiro dei separatisti. Da allora Mariupol è stata saldamente nelle mani ucraine, ma quei primi scontri hanno cambiato la vita di Mykola Nyzhnykovskyi. Il fratellino di 4 anni è rimasto ucciso nell’esplosione del 2015. Invece lui, ricoverato a Kiev, ha perso entrambe le gambe e il braccio destro. Visto che in Ucraina erano arrivati medici canadesi per operare soldati ucraini feriti nel Donbass, l’équipe ha visitato anche lui e deciso il trasferimento a Montreal, dove è stata scattata la foto che è stata pubblicata da Roberto Saviano.
A realizzarla è stata Marta Iwanek presso l’ospedale pediatrico Shriners Hospitals for Children di Montreal. Quella foto è diventata simbolo della guerra in Ucraina, ma del 2014. Se ora Open preferisce ‘assolvere’ lo scrittore accusandolo di averla usata ‘fuori contesto’, sui social invece viene accusato di disinformazione. Del resto, in questi giorni di guerra vengono condivisi spesso contenuti che nulla hanno a che fare con l’attualità, oltre che notizie di ambiti differenti, finendo così per alimentare la propaganda di ambo le parti in causa, che è quello che rischiava di fare Roberto Saviano, il quale peraltro non ha cancellato il tweet per rimediare, attirandosi altre critiche…