«La terza dose è stata autorizzata in sintonia con l’Ema prima di tutto per gli immunocompromessi. La somministrazione deve avvenire non prima di 28 giorni e tecnicamente non si tratta di un vero e proprio richiamo, ma di un completamento di un ciclo di vaccinazione primaria»: così Roberto Speranza nel corso del question time alla Camera.



Il ministro della Salute ha fatto il punto della situazione sulla terza dose di vaccino, soffermandosi sulle altre categorie coinvolte: «Le altre categorie che sono state autorizzate dalle autorità sanitarie sono gli over 80, gli ospiti delle Rsa, il personale sanitario e i fragili di ogni età, oltre che gli ultra 60enni. Per queste categorie il richiamo può avvenire solo dopo sei mesi dal completamento del ciclo primario». Roberto Speranza non ha escluso l’estensione alle restanti categorie, ma prima serviranno dati più confortanti dall’evidenza scientifica.



ROBERTO SPERANZA SU TERZA DOSE E GREEN PASS

Nel corso del suo intervento, Roberto Speranza ha rimarcato l’importanza della terza dose considerando l’arrivo dell’inverno: «La vaccinazione con la terza dose è iniziata nell’ultima decade di settembre e ad oggi risultano somministrate oltre 700 mila dosi. La terza dose rappresenta un pezzo importante della nostra strategia di contrasto al virus e proprio oggi, in questo particolare momento, è ancora più fortemente raccomandata nelle categorie che prima ho indicato».

Roberto Speranza ha poi aggiunto sul dossier green pass: «Il green pass rappresenta uno strumento fondamentale nella strategia del governo nella gestione di questa fase della pandemia. A stamattina sono circa 103 milioni i green pass scaricati nelle tre fattispecie. Il green pass, strumento importante perché rende più sicuri i luoghi in cui esso si utilizza, ha sicuramente prodotto un effetto importante di natura incentivante nella nostra campagna di vaccinazione. Oggi i numeri dell’Italia sono tra i più significativi a livello globale: ad oggi siamo arrivati all’85,76% di prime dose nella popolazione over 12 e all’81,55% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Dobbiamo continuare su questa strada, ogni vaccino in più significa avere uno scudo più forte soprattutto in una stagione più complicata come quella che sta arrivando».