La situazione coronavirus in Italia è decisamente migliorata, ma fino a che non ci sarà il vaccino, bisognerà convivere con il covid. Lo ha spiegato il ministro della salute Roberto Speranza, intervistato quest’oggi da Il Messaggero e Il Mattino: “L’Italia è fuori dalla tempesta – le sue parole – ma non è ancora in un porto sicuro e dovremo abituarci a convivere con nuovi focolai costantemente controllati dalle Asl. Non ci sono più gli elementi di pressione dei mesi scorsi – ha aggiunto – ma non significa essere al riparo. Servono cautela e prudenza per evitare di vanificare il lavoro fatto in questi mesi per piegare la curva dei contagi”. Il titolare della Salute ha ricordato il comportamento esemplare degli italiani durante il lockdown, “Ma guai a pensare che la battaglia sia già vinta e il Covid sia solo un ricordo del passato. Il contributo degli italiani è fondamentale”.
SPERANZA: “STATO DI EMERGENZA SARA’ DISCUSSO IN PARLAMENTO”
Nei prossimi giorni si discuterà concretamente in merito allo Stato di emergenza, che scadrà al 31 luglio e che non è ancora chiaro se verrà prorogato o meno: “Credo sia giusto che di questa materia si discuta serenamente tra governo e Parlamento – commenta Speranza – individuando la modalità migliore per gestirla. La decisione non è ancora assunta”. L’ex esponente del Pd a riguardo aggiunge: “Si tratta di valutare quali funzioni straordinarie siano indispensabili sul piano giuridico per la gestione dell’emergenza. A breve bisognerà acquistare banchi per la scuola e i test sierologici. Come si gestisce questa partita? La riposta dovrà arrivare attraverso un confronto aperto in Parlamento”. In merito alla riapertura delle scuole, questa avverrà in totale sicurezza grazie allo stanziamento di nuove risorse: “Un obiettivo fondamentale è costruire una nuova relazione organica tra scuola e sanità. Nel 1961 in Italia c’era la medicina scolastica poi dimenticata. Va ripristinata. Presidi e insegnanti non devono essere lasciati soli”.
“PRONTO GRANDE PIANTO DI INVESTIMENTI PER IL SSN”
Infine, per quanto riguarda le risorse per la sanità, Speranza aggiunge di essere al lavoro per “Un grande piano di investimenti per il Ssn. È giusto discutere in parlamento sul Mes senza battaglie ideologiche. Se possono arrivare ingenti risorse a un basso tasso di interesse sarebbe un peccato sprecare questa occasione. Sono cinque le tracce fondamentali (per il rilancio della sanità ndr): rafforzamento della sanità del territorio, ricerca e nuove tecnologie, ambiente e salute, sanità digitale e attrattività degli investimenti dell’industria farmaceutica. Con il Decreto Rilancio – conclude – appena convertito in Legge, abbiamo messo nel piatto 3,25 miliardi. Nell’ultima legge di Bilancio 2 mld e altri 1,5 nel Decreto marzo. Per me è solo il punto di partenza. Dentro questo sforzo si colloca la grande questione della sanità del Sud. Un tema aperto di quantità di risorse e qualità della spesa”.