L’emergenza sanitaria in Italia, le norme dell’ultimo Dpcm ma non solo: Roberto Speranza a tutto tondo ai microfoni di Di Martedì. Il ministro in quota LeU ha esordito così: «Il virus circola leggermente meno di prima, c’è una lenta riduzione legata alle misure adottate e ai comportamenti delle persone, ma guai a pensare che questi segnali positivi rappresentino uno scampato pericolo. La situazione è ancora molto seria, la pressione sugli ospedali è molto significativa, abbiamo bisogno di resistere e di continuare con comportamenti virtuosi». Il titolare della Sanità ha poi messo in risalto: «In cinque settimane siamo passati da un Rt a 1,7 a un Rt a 0,91: c’è stata una riduzione abbastanza stabile ma i numeri assoluti sono ancora molto alti. In questa seconda ondata abbiamo scelto di non chiudere tutto il Paese, dividendo il Paese per aree diverse: questo modello ci può fare piegare la curva ma richiede una grandissima attenzione e una grandissima cautela».



Roberto Speranza: “No a spostamenti tra comuni a Natale”

«La norma sul divieto di spostamenti tra comuni è già vigente in una parte molto larga del Paese: in tutte le aree arancioni non si può uscire dai comuni se non in determinate condizioni. Il messaggio di fondo è sempre lo stesso: in questa fase non ci possiamo permettere spostamenti che non siano indispensabili. Nei giorni più caldi, dove c’è più rischio che salga la mobilità, chiediamo un sacrificio alle persone», ha spiegato Roberto Speranza nel corso dell’intervento. E il ministro della Salute esclude deroghe: «Le norme sono queste e restano queste. É chiaro che gli spostamenti sono sempre consentiti per alcune ragioni fondamentali: per lavoro, per salute, per stato di necessità. Ma sono norme che danno il messaggio essenziale: dobbiamo evitare gli spostamenti che sono indispensabili». Roberto Speranza ha poi precisato che la norma sul divieto di spostamenti tra comuni non subirà variazioni anche in caso di calo di contagi nei prossimi giorni: «C’è una fortissima raccomandazione a non ricevere persone che non siano conviventi: abbiamo deciso di non mettere una norma che regolasse la vita dentro casa, ma il messaggio è chiaro, forte raccomandazione a non avere a casa persone che non siano conviventi».



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