Si fa sempre più strada l’ipotesi di uno scambio di persona dietro il giallo di Roberto Straccia. Ne sono più che mai convinti i genitori del ragazzo che non si arrendono chiedendo alla procura di non archiviare il caso come suicidio ma la realtà nasconde una storia incredibile. Ad alimentare sempre di più la tesi di un possibile e quasi certo scambio di persona è ora anche una intercettazione trasmessa ieri a Chi l’ha visto con protagonista un collaboratore di giustizia ed avvenuta lo scorso luglio durante un interrogatorio in carcere. Al centro, un boss della criminalità calabrese il quale sostiene che alla base del caso di morte del giovane studente 24enne potrebbe esserci uno scambio di persona per via della grande somiglianza che li accomuna. A suo dire, il reale bersaglio sarebbe proprio lui. L’uomo racconta che sarebbe stato un esponente della malavita di Foggia ad aver fatto del mare al giovane studente, per un “errore”, uno “scambio di persona”, un omicidio crudele ed inutile di cui la famiglia ne è estremamente convinta. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL CASO A CHI L’HA VISTO

Chi l’ha visto?” torna a occuparsi del caso di Roberto Straccia, lo studente di 24 anni scomparso da Pescara mentre faceva jogging. Il giovane è stato poi trovato annegato 24 giorni dopo. Nella puntata di oggi, mercoledì 20 novembre, verranno mostrati documenti e testimonianze inedite. L’ultima ipotesi è che il ragazzo sia stato sequestrato e ucciso per un incredibile e tragico scambio di persona. Ora però le indagini potrebbero essere vicine ad una svolta. «Roberto non si è né suicidato, né ha avuto un incidente ma si sarebbe trattato di un omicidio e a breve avremo un nome e un cognome, poi convocheremo una conferenza stampa». Così gli avvocati Antonio La Scala e Marilena Mecchi in un video pubblicato su Facebook. Qualche mese fa il Gip di Pescara aveva accolto l’istanza della famiglia Straccia, concordando sulla necessità di un supplemento istruttorio e quindi sulla riapertura delle indagini.



ROBERTO STRACCIA, UCCISO PER ERRORE?

Secondo il papà di Roberto Straccia la verità può essere ritardata ma non nascosta. Si tratta di una frase che ha ripetuto spesso negli ultimi anni. Era il 14 dicembre 2011 quando il 24enne di Moresco scompariva in circostanze misteriose mentre faceva jogging a Pescara, la città dove studiava. Fu trovato cadavere il 7 gennaio 2012 sugli scogli del lungomare di Bari Palese. Dopo vari fascicoli archiviati dalla Procura di Pescara e da quella di Campobasso, le indagini erano state riaperte nel marzo scorso, grazie anche alla perseveranza della famiglia della vittima. Qualche mese fa il Gip di Pescara, accogliendo la richiesta della famiglia di riaprire le indagini, aveva disposto che venisse ascoltato un collaboratore di giustizia. Anni addietro infatti da un’intercettazione in carcere era emerso che la fidanzata di un pentito aveva dichiarato che Roberto Straccia fu ucciso per un errore di persona.



SI PUO’ RIAPRIRE IL CASO

Roberto Straccia è stato scambiato per il genero di un boss? Il nuovo approfondimento di “Chi l’ha visto?” sul caso sarà utile dunque per fare il punto della situazione sulle indagini. La vicenda era stata liquidata inizialmente come morte accidentale o suicidio. Ma la famiglia del 24enne non ha mai smesso di lottare e chiedere verità sulla tragica morte del ragazzo. «È un grande traguardo per tutti noi ed io sono contenta soprattutto per la famiglia, che vuole assolutamente capire cosa sia successo a Roberto», dichiarò l’avvocato Marilena Mecchi. Difficile immaginare che ora, a distanza di molti anni, possano saltare fuori elementi decisivi per la soluzione del caso. Ma è su questo che confida invece la famiglia di Roberto Straccia. La direzione a cui fanno riferimento è quella che conduce alla pista dell’omicidio per scambio di persona nell’ambito di un regolamento di conti di stampo mafioso.