Sono state archiviate le accuse nei confronti del generale Roberto Vannacci, fresco di incarico all’europarlamento dopo essersi candidato con la Lega.

Lo comunicano i quotidiani Repubblica e Il Corriere della Sera attraverso le proprie pagine web, specificando che il Gip militare di Roma, dopo le due denunce presentate nei confronti del generale Roberto Vannacci per il suo libro “il mondo al contrario”, ha deciso appunto di archiviare le stesse, ad eccezione di un eventuale caso di diffamazione militare riguardante un caso specifico che viene segnalato nel libro, e per cui serviranno ulteriori indagini (la decisione dovrebbe comunque arrivare entro 4 mesi).



ROBERTO VANNACCI, COSA HA DECISO IL GIP

Nel contempo il giudice per le indagini preliminari militare ha escluso i reati di istigazione a disobbedire alle leggi o a commettere reati, con tanto di commento di Giorgio Carta, avvocato dello stesso Vannacci, che ha esternato la soddisfazione sua e del proprio assistito in merito alla decisione del giudice, attendendo quindi l’esito di ulteriori indagini disposte, dicendosi inoltre convinto che all’interno del libro non vi era alcuna diffamazione neanche nei confronti del militare “individuato dall’ordinanza, che difatti non risulta aver mai sporto denuncia”.



Il procedimento giudiziario che oggi è stato (quasi) chiuso ai danni di Roberto Vannacci era stato aperto dopo alcune denunce presentate fra cui quella del Sindacato dei Militari e l’associazione Tripla Difesa. Ricordiamo che per lo stesso generale Roberto Vannacci si tratta della seconda vittoria nel giro di breve tempo dopo che lo scorso 17 giugno era già stata archiviata la sua posizione in merito all’accusa di diffamazione che era stata presentata dalla pallavolista della nazionale italiana, Paola Egonu, sempre nei confronti del militare.

ROBERTO VANNACCI E IL CASO ARCHIVIATO INERENTE PAOLA EGONU

La campionessa del volley aveva querelato il neo europarlamentare sempre per via di quanto contenuto nel suo libro, precisamente la frase in cui si leggeva che “Anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità…”, parole che avevano fatto il giro del web e che avevano destato non poco scalpore. Evidentemente anche Paola Egonu le aveva letto ed ha deciso di denunciare lo scrittore, la cui posizione è stata comunque archiviata.



Secondo il giudice per le indagini preliminari si è trattato di una frase “impropria ed inopportuna” ma con quelle parole lo stesso gip non ha ravveduto un superamento del limite che avesse l’obiettivo di offendere in maniera gratuita la reputazione di Paolo Egonu ne tanto meno di denigrarla, di attaccarla o di sminuirla. Per questa ragione il caso si è chiuso con l’archiviazione, con il giudice che ha quindi rigettato la richiesta dell’avvocato della giocatrice di ulteriori indagini. Il difensore di Vannacci, in quell’occasione, aveva parlato di “vittoria della libertà di opinione”.